LazioPress
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La nuova Italia minaccia di scaricarlo, Zaccagni è pronto a puntare tutto sulla Lazio. Il Verona lo ha lanciato, ora deve rilanciarlo, come l'anno scorso. Colpo di tacco all'andata contro la sua ex squadra, replica al ritorno all'Olimpico con un sinistro infilato all'angolino. Mattia aveva appena recuperato dall'infortunio alla caviglia, Tudor lo aveva sganciato al posto di Isaksen in un 3-4-2-1, che non gli calzava proprio a pennello. Ironia del destino, dopo l'exploit all'Europeo, adesso Zaccagni sta pagando il nuovo 3-5-2 in azzurro: scampoli di minuti (10) con l'Italia contro Israele, la panchina con la Francia, ieri il ritorno a Formello. Baroni non può che essere ovviamente contento dell'esiguo utilizzo, ma l'esterno rischia di essere tagliato dalla Nazionale, e dovrà quindi convogliare tutta il suo orgoglio e far vedere al ct di giornata in giornata cosa non può perdersi in futuro. Il capitano ora è a casa, al centro della Lazio nel 4-2-3-1, il leader assoluto. Responsabilizzato dagli addii big, dalla fascia al braccio dell'amico Immobile e dall'ingombrante eredità di quel 10 sulle spalle che fu di Luis Alberto. Zaccagni ora calcia anche punizioni e rigori, è il battitore libero.

Zaccagni è il nuovo senatore della Lazio

L'unico intoccabile dai tagli estivi e dall'operazione ringiovanimento. Il suo ingaggio (rinnovato a oltre 3 milioni come premio da Lotito) sembra il solo a non pesare su questo nuovo bilancio. A 29 anni Mattia è il nuovo senatore della Lazio. Chi lo avrebbe detto nel 2021, quando venne acquistato dal Verona come semplice prospetto. Sette milioni, un affare pazzesco, che potrebbe essere di buon auspicio per il costoso Noslin fra qualche tempo. Oggi Mattia vale cinque volte quel prezzo, il club biancoceeleste ha respinto le sirene di Fiorentina, Juventus e non solo. Mattia è il nuovo punto fermo e, dopo le prime tre giornate, vuole mettere il turbo.

OBIETTIVI della Lazio

Un gol all'esordio con il Venezia, trasformando dal dischetto il penalty guadagnato da Castellanos. Zaccagni non ha brillato a Udine, ma col Milan si è riscattato: determinante coi suoi dribbling nello sviluppo dell'1-1, il dai e vai con Nuno Tavares per il momentaneo 2-1. Lotito non se l’è goduto, era ancora convalescente a Cortina dopo un infortunio. Lunedì sera il patron tornerà all'Olimpico, ieri in Senato ha risposto di nuovo alle polemiche sul caro- biglietti col Verona (ne sono stati venduti appena 2400): «Abbiamo dato la possibilità di poter sottoscrivere gli abbonamenti a cifre molto basse, in alcuni casi sono 10/12 euro, abbiamo riaperto la campagna tre volte. Le persone non possono lamentarsi anche perché in altre piazze importanti il costo è elevato. Curva a 40 euro? Potevano acquistare l'abbonamento». Chissà quali sarebbero le tariffe in un eventuale stadio di proprietà, si avvicina l’appuntamento di ottobre per il Flaminio: «Stiamo predisponendo tutta la documentazione idonea e adatta per far capire l'importanza di questo progetto a favore della Lazio. Stiamo facendo un'opera importante perché vogliamo salvaguardare la qualità architettonica dell’impianto, cercando di adeguarlo a quelle che sono le necessità effettive attuali », la chiosa del numero uno. Che non fissa un traguardo per la sua nuova Lazio: «Gli obiettivi si centrano remando dalla stessa parte. La squadra aveva bisogno di un rinnovo in termini organizzativi e di organico, visto che era il più anziano a livello europeo. Abbiamo creato un gruppo unito, forte, umile, determinato, dotato di ferocia agonistica e fame, che considera questo club un punto di arrivo». Conta il collettivo, non il singolo: «Provedel? Abbiamo due portieri di grande valore, lui e Mandas, non c’è nessun caso». Ma il duello resta aperto.

Alberto Abbate

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