Il Messaggero | Lazio, quella telefonata tra Sarri e Maestrelli
È lunedì sera, è finita in trionfo al Franchi, 0-4 per la Lazio. Sarri si siede sul marciapiede a fumare una sigaretta e chiama Massimo Maestrelli, dopo l’abbraccio di due giorni prima a Formello: «Hai visto che bel regalo a babbo?».
Il gemellino è di nuovo commosso, soprattutto perché poco prima il tecnico ha dichiarato pubblicamente che, prima di smettere di allenare, vuole giocare la prima partita al Flaminio intitolato al Maestro: «Per me si potrebbe pure chiamare Sarri, a me basta solo la Curva per papà - assicura Massimo - e entrare in quello stadio per cui Lotito si è esposto. Maurizio però mi ha detto parole bellissime e io gli ho promesso di tornare a dargli un bacio dal vivo». Tornerà insomma presto nel centro sportivo, chissà se da semplice “figlio” o con un altro ruolo, magari quello dello Slo, addetto ai rapporti col tifo. È una suggestione, Sarri la rimanda al patron: «Non so se la società ci stia pensando, a me Massimo piace come persona e sentirlo. Intanto me lo tengo come amico». Il Messaggero/Alberto Abbate