Come riportato da Il Messaggero, da misterioso oggetto del mercato estivo ad autentico beniamino dell'esordio all'Olimpico. Tutti pazzi per Dele-Bashiru. Un recupero difensivo a metà nel primo tempo col Venezia e i mugugni si trasformano in standing ovation. Fisico e grinta da urlo, strepitoso l’impatto di questo nigeriano, subito convocato anche dalla sua Nazionale per le prossime due sfide con Benin (7 settembre) e Rwanda (10 settembre), valevoli per le qualificazioni alla Coppa d’Africa del 2025 in Marocco. Merito dei primi 96 minuti giocati con la Lazio, degli 11 palloni recuperati, insieme ad altrettanti passaggi completati sulla trequarti (43 complessivi), e 2 dribbling a segno. 

Baroni nel post-partita ne aveva parlato così

Baroni lo ha applaudito, ma il meglio non lo abbiamo ancora visto: «Dele-Bashiru ha grandi potenzialità, ma viene da un altro calcio completamente diverso e deve capire il nostro. Migliorare nelle posture perché spesso si chiude, e questo non gli dà possibilità di giocare avanti. Quando apre la spalla invece è devastante. Deve diventare un recuperatore di palloni, ma anche un valore aggiunto nell'inserimento». Già, perché nel gioco e negli schemi (4-3-3 e 4-2-3-1) del nuovo tecnico, più delle posizioni contano l’occupazione degli spazi e il dinamismo. 

Dele-Bashiru

Il retroscena

Ha saltato il primo giorno di ritiro per il visto e una parte di preparazione ad Auronzo per colpa di un forte affaticamento all'adduttore destro, ma ora sta già recuperando il terreno perduto. Più mediano che trequartista, al momento, dopo il debutto italiano. “Fis” (il suo soprannome) si era già descritto così nella presentazione a Formello: «Il mio idolo è da sempre Yaya Touré (leggenda del City, dove anche il nigeriano ha fatto tutta la trafila dal 2009, ndr). Mi reputo un centrocampista box to box, mi piace correre e andare al tiro». E infatti capitan Zaccagni ci ha puntato («L'ho preso al Fantacalcio») perché la scorsa stagione in Turchia Dele-Bashiru ha mostrato anche sotto porta il suo fiuto: in 39 gare ufficiali, 3 assist e 9 gol. Arrivato dall’Hatayspor in prestito oneroso a 2 milioni con riscatto obbligatorio fissato a 4, il jolly nato a Lagos (il 6 febbraio 2001) ha rivelato: «Già a gennaio si era mosso qualcosa. Volevo che la mia prossima destinazione fosse la Lazio». E Fabiani lo ha seguito a lungo, corteggiato, voluto ad ogni costo e bloccato. Già a maggio il ds aveva proposto invano questo “sconosciuto” a Tudor; a giugno era felice perché Baroni ha dato subito l'ok dopo averlo visionato, studiato e paragonato immediatamente al “suo” Folorunsho

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