Il Tempo | Finisce l'era Sarri
Dopo neanche tre stagioni si conclude il percorso di Maurizio Sarri sulla panchina della Lazio
Finisce l’era Sarri, una grande occasione persa da Lotito e la Lazio per crescere di livello. A prescindere dal giudizio sui risultati centrati in questi due anni e mezzo vissuti sulle montagne russe, tra gioco spettacolare e inattese cadute, rimane la certezza di un club che non ha saputo seguire fino in fondo le idee di un allenatore di statura internazionale. Con tanti limiti, di empatia con i propri giocatori e di modesta duttilità su uno spartito inderogabile anche a costo di rimediare qualche sconfitta di troppo. Ma anche tanti pregi, come quella schiettezza toscana che lo aveva fatto entrare nel cuore della maggioranza dei tifosi laziali. In lui vedevano la possibilità di compiere il salto di qualità che, dopo l’epopea cragnottiana, sembra ormai una chimera. Speravano che Lotito vicino a tagliare il traguardo del ventesimo anno alla presidenza della Lazio il prossimo 19 luglio, allestisse una squadra ancora più forte in grado di stazionare stabilmente nell’elìte del calcio europeo. Non è andata così per colpa di tutti, Lazio intristita a metà classifica e un gruppo che ha mollato definitivamente il proprio tecnico quando nelle ultime ore si è provato a rimettere insieme i cocci di un rapporto ormai ai minimi termini.
E adesso? Tocca ai giocatori dare risposte serie in campo come accaduto ai colleghi dall’altra parte del Tevere. Devono fare qualcosa in più e tornare ai livelli del passato onorando la maglia nelle ultime dodici partite, dieci di campionato e le due semifinali di Coppa Italia contro la Juventus (si spera ci sia anche la finale ma le ultime prestazioni non lasciano grandi speranze). Tant’è, ora l’alibi Sarri non c’è più, i senatori sono chiamati al riscatto dopo sedici sconfitte in trentanove partite ufficiali di questa tormentata stagione. Cominciata male, con gli screzi estivi mai sanati per i contrasti sul mercato e un rapporto tra Lotito e il tecnico che, da idilliaco, è via via diventato meno intenso. L’epilogo di ieri è sorprendente, Sarri ne esce benissimo, con dimissioni mai scontate nel dorato mondo del pallone, Lotito malissimo con la sensazione diffusa tra i tifosi che, anche le prossime scelte tecniche, saranno legate al risparmio. E così, ci sono poche speranze di tornare a sentire in fretta la dolce musichetta della Champions.
Il Tempo/Luigi Salomone