Guendouzi si presenta: "Vorrei tanto vincere trofei con la Lazio. Sarri? Mi ha spinto a venire, condivido la stessa filosofica calcistica"
Negli ultimi giorni di calciomercato, Matteo Guendouzi è diventato un nuovo calciatore della Lazio. Il centrocampista francese classe '99, ormai ex Marsiglia, si è presentato ai microfoni di Lazio Style Channel. Queste le sue prime dichiarazioni da calciatore biancoceleste:
"Sono appena arrivato alla Lazio, sono qui da poco meno di due settimane. Ho scelto la Lazio innanzitutto perché è un grande, grandissimo club, sia a livello italiano che a livello europeo, con una grandissima storia. Hanno vinto tanti trofei nel passato. E' ciò che volevo, far parte di un club familiare, all'interno del quale posso cresce e continuare a migliorare. Vorrei tanto vincere qualcosa con la Lazio.
Nei vari incontri che ho avuti con il club, mi hanno confermato un vero interesse nei miei confronti, accompagnato da un vero progetto. Anche il fatto di avere un bravissimo allenatore come Sarri, che mi ha spinto a venire perché, oltre all'aspetto umano, che apprezzo moltissimo, condivido la stessa filosofica calcistica, le stesse idee di gioco, ed è per questo che, per me, è importante avere un bravissimo allenatore, in quanto mi aiuterà a migliorare e crescere. Chiaramente sono molto giovane, quindi so che con lui potrò migliorare tantissimo e, come ho già detto, ho tanta voglia di vincere trofei con questo grande club, di scoprire lo stadio ed i fantastici tifosi che sono qui fin dal mio arrivo.
Lo so che l'allenatore ha detto che mi sono sentito a mio agio fin dal mio arrivo, ed è vero. Sono stato accolto benissimo dallo staff, dall'allenatore, dalle persone che lavorano nel club e dai compagni di squadra. Mi hanno fatto sentire a mio agio sin da subito, mi spiegano molto bene le cose, come difendere, come attaccare e cosa l'allenatore si aspetta da me. Quindi ho fatto pochissimi allenamenti, ma è come se avessi già fatto varie stagioni, e tutto questo sta succedendo anche grazie alla bellissima accoglienza che ho ricevuto. Sono una persona spontanea, che ama capire gli altri e porsi delle domande, per questo da qualche settimana ho già imparato alcune cose, cosa si aspetta l'allenatore, come funziona la squadra, ma ho ancora tanto da imparare per migliorare.
Ho fatto questa esultanza che avevo già fatto in passato, perché è vero che, quando si è in uno stadio con una bella atmosfera e segni, è come rompere il ghiaccio, come se l'atmosfera si riscaldasse.
Conoscevo già molti compagni di squadra, conosciuti in passato per esempio in occasioni dell'Europa League. Quando giocavo al Marsiglia, abbiamo incontrato la Lazio due volte. Ci sono tanti bravissimi giocatori e non potrei nemmeno citarli tutti. Per quanto riguarda la partita della Lazio contro il Napoli, Luis Alberto ha fatto una gara eccezionale, Felipe anche. C'è veramente una bella squadra, potrò imparare tanto stando al loro fianco.
La Lazio è un grande club, quest'anno gioca la Champions League, la più grande competizione a livello europeo. Come ho già detto, questa squadra è fatta per vincere, per andare molto lontano. So che sul campo dimostrerò le mie qualità, e mi sentirò a mio agio, oltre al fatto che condivido il sistema e la filosofia dell'allenatore. Mi potrà far crescere e migliorare, sia come uomo che come calciatore. Sono molti i motivi per i quali sono venuto alla Lazio.
Non so perché, soprattutto in Inghilterra mi hanno soprannominato "bad boy" quando ero all'Arsenal negli ultimi tempi. Non mi piace moltissimo, perché sono una persona sincera, spontanea ed onesta. Quando sono in campo ho sempre voglia di vincere. A volte posso avere reazioni eccessive nei gesti, nei movimenti, ma perché ho sempre questa voglia di migliorare, di essere il migliore e dare tutto per la mia squadra. Questo mi porta a vivere la partita fino in fondo in maniera molto intensa. Quando si vince può esserci una gioia molto positiva, quando invece la partita va così e così, o ci sono problemi con l'arbitro o errori da parte della squadra, si può essere tesi, nervosi ed avere delle reazioni. E' sempre nell'interesse della squadra, l'essere sempre il migliore, voler aiutare sempre i compagni, la squadra, con la mentalità di voler sempre vincere, vincere e vincere.
Non ho un soprannome specifico, ma qui mi chiamano "Guendo", nessun problema, va benissimo così. Ci sono grandi giocatori che sono passati qui ed hanno fatto una bellissima carriera. Guardando il passato ed il presente della Lazio, ho un grande rispetto per Ciro Immobile e per tutti i gol che ha segnato. Tutto quello fatto in questi lunghi anni, credo sia una leggenda per il club. Un giocatore emblematico, il miglior attaccante della storia del club, quindi penso che tutti i tifosi della Lazio, ma in generale in Italia ed in Europa, abbiamo un grande rispetto per lui".