Lazio, Hernanes: "Milinkovic? Davanti a un’offerta del genere l’avrei venduto anch’io. Sul 26 maggio..."
L'ex centrocampista biancoceleste, Hernanes, è tornato a parlare di Lazio. Il brasiliano, oltre a vestire la maglia biancoceleste, in Italia ha indossato anche quelli di Inter e Juventus. In un’intervista rilasciata nella trasmissione “Pomeriggio Con Noi” su Cusano Italia Tv, Hernanes si è espresso sulla cessione di Milinkovic, arrivata nell'ultima finestra di calciomercato estiva. Queste le sue parole, riportate da Tag24.it: “E’ andato via Milinkovic dalla Lazio ma lo avrei venduto anch’io. Davanti a una cifra indecente del genere non puoi dire “Non lo vendiamo”. Davanti a un’offerta del genere l’avrei venduto”.
Continuando, il brasiliano classe 1985, è tornato sull'esultanza dopo una rete realizzata, con la maglia dell'Inter, all'Olimpico proprio contro la Lazio, ed ha parlato anche del suo trasferimento: “La capriola in Lazio-Inter 1-2 direi che mi pento quasi mai delle cose che faccio, ma a prescindere da questo un po’ mi pento. E’ una cosa che non avrei mai fatto, ho rischiato di rovinare il rapporto con i tifosi ma era in realtà un gesto rivolto verso la presidenza. E’ stata una cosa fraintesa, non la rifarei.
Avrei lasciato la Lazio a prescindere. Avevo un sogno, giocare la Champions League. Volevo arrivare in finale di Champions e vincerla. Dopo la finale contro la Roma ho visto che la Lazio, con la squadra che avevamo, non potevamo fare lo step per andare in Champions League. Ci siamo avvicinati alcune volte, ho dato tutto ma non ci saremmo mai arrivati. Se la Lazio fosse andata in Champions sarei rimasto. Volevo cambiare perché avevo altre ambizioni”.
Infine, non poteva mancare il ricordo di quello storico 26 maggio 2013 e di quel trofeo storico, alzato al cielo dalla sua Lazio. Le parole di Hernanes: “Il 26 Maggio è uno dei giorni più importanti della mia carriera. La tensione era enorme, io volevo portare a casa quella coppa. Ho sempre voluto fare qualcosa di inedito, di unico e quindi quella era l’occasione giusta. Non era mai capitato a Roma, lì ti senti come un gladiatore nell’arena. Ero molto teso ma poi è stato un giorno molto bello”.