Fraioli
Fraioli

Il debutto di Igor Tudor come allenatore della Lazio non è stato esattamente positivo. Nonostante un inizio promettente contro la Juventus in campionato, la squadra capitolina ha subito sconfitte sia contro i bianconeri in Coppa Italia sia nel derby contro la Roma, trovandosi ora nella necessità di trovare un nuovo slancio. Le difficoltà iniziali nel calendario non hanno facilitato il lavoro del nuovo allenatore, ma da adesso in poi potrà approfittare di un susseguirsi di incontri teoricamente meno impegnativi. Tuttavia, a questo punto, per riscattare la stagione e l'atmosfera intorno alla squadra, diventa cruciale una sola cosa: vincere! Questa necessità si fa sentire già da domani, quando la Lazio ospiterà la Salernitana guidata da Colantuono allo stadio Olimpico. L'appuntamento è fissato per le 20.45, in apertura della 32esima giornata di campionato. A proposito della partita Lazio-Salernitana, Di Gennaro, ex giocatore di entrambe le squadre, ha rilasciato dichiarazioni esclusive a Tag24.

Queste le sue parole: 

Due squadre che stanno vivendo, per motivi diversi, una stagione complicata. Domani che partita sarà?

“Sicuramente sarà una partita dal pronostico sbilanciato perchè la Lazio, seppur con tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare quest’anno, è nettamente più forte. La Salernitana dovrà affrontare queste partite che restano nella maniera più dignitosa possibile e poi per il futuro ci sarà modo di riprogrammare un annata diversa. Avranno sicuramente ambizione il prossimo anno in Serie B”.

L’esordio di Tudor non è stato semplice, hai la sensazione che in casa Lazio si stia già pensando alla prossima stagione?

“No, non credo. La Lazio deve pensare di finire bene questa stagione perchè è arrivato un allenatore molto bravo e preparato e può ancora raggiungere qualche traguardo. E’ chiaro che si tratta di una squadra che veniva da oltre due anni con Sarri e che aveva un metodo di lavoro e di gioco completamente diverso. Bisognerà sfruttare queste ultime 7 partite per finire al meglio e poi capire dove intervenire per modellare la squadra, in base alle richieste del nuovo allenatore”.

Sousa, poi Inzaghi, poi Liverani e infine Colantuono. Cosa è successo in questa stagione a Salerno?

“Da fuori è sempre complicato dare un giudizio. Sicuramente quando si cambiano così tanti allenatori diventa complicato portare a termine una stagione in modo positivo. Sicuramente ci sono state delle scelte sbagliate fatte all’inizio e poi la prestazione dei giocatori non è stata all’altezza di ciò che ci si aspettava. Sono annate che nascono male e finiscono peggio. In queste ultime partite però, la Salernitana deve ricercarsi un obiettivo personale, anche nei singoli, per chiudere al meglio. Lo devono a una piazza che ha fatto sempre sentire la sua presenza, anche in momenti molto negativi”.

Hai parlato di un pronostico sbilanciato. La Lazio ha l’obbligo di vincerla e deve farlo bene?

"La Lazio ha affrontato due partite molto complicate, sia con la Juventus che con la Roma. Alla prima contro i bianconeri c’è stata una risposta di livello, anche dal punto di vista emotivo, dovuta anche al cambio tecnico. Poi però sono riemersi i difetti. Col passare delle settimane, un allenatore come Tudor, può entrare nella testa dei giocatori e far capire alla squadra i suoi dettami tattici. Una partita come quella di domani può essere ideale per provare il gioco. Con Juve e Roma c’era più l’aspetto motivazionale invece”.

Pensi che la rivoluzione di Tudor possa esser stata troppo repentina?

“Quando si arriva a un cambio di allenatore è evidente che ci siano delle problematiche interne. Anche in questo caso, da fuori è difficile dare giudizi. Tudor ha un modo di giocare completamente diverso, anche solo per quel che riguarda lo schieramento difensivo. la scelta dei giocatori dipende dal suo modo di intendere il calcio”.

Cosa hanno rappresentato per te Lazio e Salernitana?

“Sono entrambe un grande rimpianto. Con la Lazio ho vissuto una forte delusione perchè non mi sono potuto giocare al meglio una grande chance, che mi ero costruito negli anni. Gli infortuni li abbiamo gestiti male e ho perso un anno. Dopo di che la società ha fatto altre scelte e io ho dovuto cambiare. A Salerno poi non ero con la testa completamente invogliato. Non è stato facile scendere di categoria e ho trovato tante difficoltà ambientali, anche interne alla società. E’ stata un’annata maledetta”.

 


 

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