Ultima amichevole in alto Veneto, solito copione. Alla fine è sempre il coro «Olé, olé, olé, Ciro, Ciro» a elevarsi dalle tribune dello Zandegiacomo. La Lazio – in campo con la terza maglia bianca con rifiniture blu – vince anche la quarta partita ad Auronzo di Cadore, stavolta contro l’NK Bravo, club reduce dal primo match ufficiale nella massima serie slovena. Tanto per cambiare a metterci la firma è Immobile, neanche a dirlo capocannoniere della rassegna estiva. Ormai il capitano non sente più i richiami dell’Arabia e ha timbrato il cartellino per la quarta gara di fila in ritiro. Sarri gli concede 62 minuti e lui risponde con una doppietta. Col primo centro si sblocca anche dal dischetto in questo inizio di 2023-24 dopo il fallo da ultimo uomo del centrale Gurlica (graziato dall’espulsione solo per non guastare i ritmi dell’amichevole). Poi col piattone destro sfrutta un filtrante visionario di Luis Alberto. Diventano così 7 i gol in 11 giorni per Ciro. La voglia di mettere alle spalle le difficoltà dell’ultima annata tra infortuni e non è tanta e Sarri ci spera, visto che è stato costretto a lasciarlo ai box per 12 partite senza nemmeno avere un sostituto. Una prassi ormai terminata ieri con la staffetta con Castellanos, la prima delle tante. Corsa, pressing e scivolate, ma pochi palloni giocabili per l’argentino, che però dimostra subito la garra giusta in attesa del primo guizzo.

VERSO LA FINE - Può ritenersi soddisfatto Sarri. La sua squadra chiude il 16° ritiro ad Auronzo con 27 gol segnati e nessuno subito, con unico pericolo la traversa colpita ieri da Janjic. Legno che però ha fermato anche Vecino e Zaccagni, quest’ultimo intervenuto ai canali del club: «Forse abbiamo raggiunto l’apice della stanchezza, ma stiamo lavorando alla grande, quindi il bilancio del ritiro è molto positivo. Vogliamo migliorare il secondo posto della scorsa stagione, ma dovremo pensare gara dopo gara per raggiungere gli obiettivi. Immobile? Quando sta così è magnifico». L’unica notizia negativa è il ko di Cataldi. Il regista si è fermato dopo 7 minuti per un fastidio alla coscia destra. Il cambio immediato con Marcos Antonio potrebbe aver evitato il peggio, ma maggiori certezze ci saranno solamente entro le prossime 24-48 ore. Semplice ge- stione invece per Pedro. Il Messaggero/Valerio Marcangeli

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