Fraioli
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Lazio-Milan di ieri sera non smette di far discutere e nel mirino c'è ovviamente la folle gestione dell'intera partita da parte dell'arbitro Marco Di Bello (sezione di Brindisi), culminata con tre espulsioni per i biancocelesti (Pellegrini, Marusic e Guendouzi), finendo così la partita in 8 vs 11.

Intervistato ai microfoni di Tag24 ha provato a fare chiarezza sulla conduzione di gara, l'ex arbitro Claudio Gavillucci. Di seguito un estratto della sua intervista:

Sul presunto rigore causato da Maignan ai danni di Castellanos:

“A mio avviso quello non è calcio di rigore e la decisione presa è corretta. Potrebbe trarre in inganno però, perché ci sono stati altri episodi simili, anche in questo campionato, che hanno decretato calcio di rigore. Il gioco del calcio prevede il contatto e non è per forza falloso."

Ecco perché ieri il Var non è intervenuto?

“Per quello che mi riguarda, se Di Bello avesse concesso il calcio di rigore, io lo avrei richiamato al Var. Il calcio si sta snaturando, sta andando in una direzione opposta rispetto a quello che è lo spirito del gioco del pallone. Se il portiere esce e prende nettamente la palla, che cambia direzione, togliendola dal possesso dell’avversario, con campo scivoloso, poi come fa ad evitare il contatto?"

Sulle tre espulsioni:

“Mi sono trovato anch’io con partite con tre espulsi, dipende dal motivo. Può andare in confusione l’arbitro e la stessa cosa può farla una squadra frustrata dal risultato o dalla decisione arbitrali. Commento però l’episodio del doppio giallo che ha portato all’espulsione di Pellegrini. Chiaramente l’ammonizione è codificata, ma la gestione, ovvero il motivo per cui si è arrivati a quel cartellino, è criticabile. Di Bello avrebbe potuto fare molto meglio. In generale è chiaro che la partita perfetta per un arbitro è quella che termina senza cartellini."

Il fatto che l’Aia decida di fermarlo però è un’ammissione di colpa?

“Evidentemente la sua prestazione è stata giudicata non positiva. Penso che da questo punto di vista, negli ultimi anni, l’Aia sia stata sempre trasparente. Quando ci sono stati errori evidenti il designatore non lo ha mai nascosto”. 

Cosa ne pensa delle dichiarazioni del presidente Lotito?

“Lotito non ha tutti i torti e io sono d’accordo che l’Aia dovrebbe essere indipendente dalla Federazione, l’ho già detto in tempi non sospetti. Condivido per alcuni aspetti la sua opinione, ma dovrebbe anche trovare una soluzione. Se l’idea è quella di spostare l’aria dalla Federazione alla Lega, il problema non si risolve, anzi si peggiora. Ho sentito parlare di un organo terzo, ma quale potrebbe essere? Il Coni? Sport e Salute? Un’altra Federazione di arbitri indipendente? C’è sicuramente un problema e va affrontato in modo serio, non certo gridando ai giornali a fine partita, dopo aver perso in casa 1 a 0”. 

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