Il Tempo | Lazio, adesso o mai più
L’ultimo treno per la Champions che, al momento, sembra solo un’utopia. All’Olimpico arriva l’Atalanta (sempre che stamattina riesca a partire per Roma visti i tanti casi covid), quarta in classifica, a distanza siderale dalla Lazio di Sarri (sette punti in più con una partita in meno per i bergamaschi) ma una vittoria biancoceleste sarebbe un colpo straordinario per non abbandonare in anticipo l’obiettivo più grande della stagione. Che, è bene ricordarlo, il tecnico toscano ha sempre definito una stagione di costruzione e, dunque, l’Europa che conta varrebbe come uno scudetto per la Lazio. Tant’è, Immobile & Co. arrivano a questa sfida più stanchi rispetto agli avversari che hanno riposato l’intera settimana ma con meno assenze. Sarri dovrà fare a meno solo di Acerbi, Radu, Cataldi, Akpa e Pedro ma può sorridere per i recuperi di Zaccagni e Basic. Gasperini ha più guai per colpa del virus che ha colpito il gruppo squadra bergamasco anche se ogni ciclo di tamponi è un terno a lotto per qualsiasi squadra. L’allenatore biancoceleste non si sbilancia anche se individua nelle prossime due sfide di campionato, quella di oggi e quella dopo la sosta riservata alle nazionali, in trasferta a Firenze, come quelle della verità. Serviranno a capire se si possa alzare l’asticella dopo i dieci punti conquistati nelle ultime cinque partite di campionato. Gasperini e un’Atalanta super collaudata aspettano Sarri, rispetto alla sua creatura che sta emettendo i primi vagiti. Non sarà facile ma il tecnico si aspetta uno squillo dai suoi. All’andata un 2-2 ricco di rimpianti con quel colpo di stinco di De Roon all’ultimo secondo a punire una delle migliori prestazioni biancocelesti dell’anno. Ecco, Sarri si accontenterebbe del bis di quella prova corale dei suoi per provare a inseguire il sogno Europeo. Il Tempo.