«Ho scelto la Lazio prima di tutto perché è un grandissimo club sia a livello italiano sia europeo, con una grandissima storia». Ha selezione con cura le sue prime parole come nuovo calciatore biancoceleste, Matteo Guendouzi. Scatenato in campo, riflessivo fuori. Un vero e proprio animale da partita. Se ne sono accorti i calciatori del Napoli, che al Maradona hanno dovuto ringraziare il fuorigioco semiautomatico.

Il suo ingresso nel match vinto dalla squadra di Sarri per 2-1 ha lasciato tutti a bocca aperta. Eppure il suo pedigree è di primo livello. Anche per questo motivo con Sarri è sbocciato subito un grande feeling. «È anche il fatto di avere un bravissimo allenatore come Sarri che mi ha spinto a venire, perché oltre all’aspetto umano condivido la stessa filosofia calcistica e le stesse idee di gioco. È per questo che per me è un bravissimo allenatore, in quanto mi aiuterà a migliorare e crescere. Chiaramente sono molto giovane e con lui potrò migliorare tantissimo».

L'approccio iniziale è stato il migliore possibile, ora però bisogna crescere. E questo Matteo lo sa benissimo: «Sono stato accolto benissimo dall’allenatore e dalle persone che lavorano nel club e dalla mia squadra. Mi spiegano molto bene le cose, come difendere, come attaccare e cosa l’allenatore si aspetta da me. Ho fatto pochissimi allenamenti, ma è come se fossi qui da diverse stagioni. Questo sta succedendo grazie alla bellissima accoglienza che ho ricevuto. Sono una persona spontanea, che ama capire gli altri e porsi delle domande. È per questo che ho già capito alcune cose: cosa vuole l’allenatore e come funziona la squadra. Ma ho ancora tanto da imparare».

Ovviamente il fatto di poter disputare la Champions ha rappresentato uno stimolo in più per Guendouzi, che già lo scorso anno si era confrontato col palcoscenico europeo più prestigioso. Sei presenze nel girone con Eintracht, Sporting Lisbona e Tottenham. Anche in quell'occasione l'ex Marsiglia ha lasciato il segno, segnando sia contro i tedeschi che contro i portoghesi. E ha intenzione di ripetersi anche in questa stagione. «La Lazio è un grande club - ha spiegato - quest’anno gioca la Champions. Questa squadra è fatta per vincere e andare molto lontano, so che sul campo dimostrerò le mie qualità oltre al fatto che condivido il sistema di gioco dell’allenatore. E come ho detto mi potrà far crescere sia come uomo sia come calciatore. Sono molti i motivi per cui sono venuto alla Lazio».

In chiusura un racconto anche di quello che è il suo carattere: «Non so perché soprattutto in Inghilterra mi hanno soprannominato "bad boy". Non mi piace moltissimo perché sono molto sincero e onesto, quando sono in campo ho sempre voglia di vincere. Non ho un nomignolo specifico, qui mi chiamano Guendo e va bene così». Fronte campo, Guendouzi si candida per un posto nel big match di sabato pomeriggio all'Allianz Stadium, dove il settore ospiti sarà pieno di tifosi laziali. Già in 1500 si sono assicurati un posto, rimangono altri 500 biglietti a disposizione. Sarà un altro esodo biancoceleste. Il Tempo/Daniele Rocca

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