Guglielmo Stendardo: "Alla Lazio anni unici, Roma è ancora la mia casa"
L'ex difensore biancoceleste racconta la sua carriera tra Lazio e Lecce, il legame con i tifosi e l'analisi della squadra attuale
Guglielmo Stendardo, meglio conosciuto come “Willy”, è un ex calciatore italiano. La sua carriera, caratterizzata da un lungo percorso tra le principali squadre di Serie A, si è distinta per il suo ruolo di difensore e per la sua forte determinazione in campo. Stendardo dopo diverse esperienze, vive il periodo più lungo della sua carriera, con ben sei stagioni in biancoceleste, intervallato da un breve passaggio al Lecce, dove si trasferisce nell’ultimo giorno di mercato del 2008. Alla Lazio è stato uno dei punti di riferimento difensivi per la squadra, collezionando un totale di 85 presenze e 6 reti in campionato. La sua carriera è quindi quella di un calciatore che ha saputo ritagliarsi uno spazio importante tra le squadre di vertice della Serie A, mantenendo una carriera solida e longeva. L'ex biacoceleste, in vista della partita contro il Lecce, è intervenuto ai microfoni di Lazio Press per commentare il match che vede coinvolte le sue due ex squadre.
Hai avuto il privilegio di giocare sia con la Lazio che con il Lecce. Cosa ricordi con più affetto di queste due esperienze?
"L’esperienza con la Lazio è stata unica. Arrivare a Roma, nella città più bella del mondo, e giocare con la Lazio è stata una delle scelte più importanti della mia carriera. Con la Lazio ho avuto la fortuna di giocare in Champions, fare tanti campionati e, soprattutto, rimanere a Roma. Qui ho anche studiato e mi sono laureato, quindi Roma rappresenta ancora oggi la mia città, quella che mi ha accolto. Per quanto riguarda Lecce, è stata un’esperienza fantastica. Nel 2008 venivo dalla Juventus, e non fu un’annata particolarmente fortunata, ma ricordo con affetto soprattutto la piazza e le persone."
Guardando alla Lazio di oggi, cosa pensi della squadra in generale? Dove vedi i principali punti di forza e le aree che potrebbero essere migliorate?
"La Lazio di oggi è una squadra giovane, con un allenatore molto bravo e una società che ha operato con attenzione, puntando sulla competenza. I giocatori arrivati sono tutti di grande qualità e motivati, e questo si riflette nei punti di forza della squadra, soprattutto in attacco. La Lazio ha cambiato molto, inserendo giovani promettenti come Noslin, Dele-Bashiru e Rovella, non solo in attacco, ma anche a centrocampo. Per me è una buona squadra, con un buon mix di elementi. Al di là della sconfitta contro l’Inter, penso che non si debba dimenticare quanto di positivo è stato fatto fino ad ora, sia dalla società, sia dal mister, sia dal gruppo squadra."
L’altro ieri la Lazio ha subito una pesante sconfitta contro l’Inter, con ben 6 gol subiti. Cosa pensi sia mancato alla squadra in quella partita? Cosa avrebbe dovuto fare la difesa per evitare un risultato del genere?
“Contro l’Inter, oltre ai meriti della Lazio, vanno sicuramente sottolineati quelli dell’Inter. È una squadra molto forte, e la superiorità numerica a centrocampo, con Çalhanoğlu, Mkhitaryan e Barella contro Rovella e Guendouzi, ha probabilmente condizionato la partita. In quella zona del campo, infatti, l’Inter è riuscita a trovare sempre la superiorità e a mettere in difficoltà la squadra di Baroni.”
Nei primi 30 minuti, la Lazio sembrava ben organizzata, ma poi ha subito un crollo difensivo. In una situazione del genere, cosa succede dal punto di vista mentale e tattico in difesa? Come si può evitare di perdere la lucidità quando la partita si complica?
"Nonostante i primi 30 minuti siano stati giocati molto bene dalla Lazio, dopo gli episodi sfavorevoli qualcosa è cambiato mentalmente per i giocatori. La partita è poi diventata in discesa per l’Inter, che ha preso il controllo. Probabilmente è mancata un po’ di lucidità ed esperienza da parte della Lazio, che ha sofferto soprattutto sotto l’aspetto psicologico dopo il colpo subito."
Dal punto di vista di un difensore, quali sono gli errori più comuni che possono portare a una sconfitta così pesante contro una squadra forte come l’Inter?
“La Lazio ha degli ottimi difensori, ma in alcuni casi si commettono degli errori che vanno corretti. La squadra, comunque, non solo attacca bene, ma si difende anche altrettanto bene. Sono arrivati giocatori di qualità come Gigot, Gila che è qui da qualche anno, mentre Patric sta facendo un ottimo lavoro. L’assenza di Romagnoli si è fatta sentire un po’ in termini di esperienza, ma nel complesso la Lazio ha una difesa solida e di livello.”
In che modo un difensore deve adattarsi ai diversi tipi di attaccanti? C’è una particolare differenza nell’affrontare attaccanti veloci rispetto a quelli fisicamente più imponenti?
“Per quanto riguarda il modo di difendere, credo che non ci sia una sola soluzione, ma la Lazio, in questa prima parte di campionato, così come in Europa League e Coppa Italia, ha dimostrato di avere una fase difensiva attenta e solida. La squadra si è rivelata equilibrata in entrambe le fasi di gioco, sia in fase di possesso che in fase difensiva. Non bisogna assolutamente dimenticare quanto di positivo è stato fatto finora dalla squadra di Baroni. È giusto analizzare gli errori commessi contro l’Inter, ma al di là di questi, credo che sia importante continuare a essere consapevoli della forza di questa squadra, perché il percorso fatto fino ad oggi è stato decisamente in crescita rispetto al passato."
Visti i trascorsi di Inzaghi e di De Vrij nella Lazio, i neroazzurri dovevano fermarsi senza infierire?
“Per quanto riguarda la partita contro l’Inter, penso che i nerazzurri abbiano fatto il massimo, ma sono stati anche un po’ fortunati nei gol, perché gli episodi sono stati tutti a loro favore. Al di là dei meriti e della bravura dei calciatori, credo che il risultato finale, così roboante, sia un po’ esagerato rispetto a quanto visto in campo, soprattutto nella prima mezz’ora. Ripeto, bisogna analizzare bene gli errori commessi, ma senza dimenticare quanto di buono è stato fatto fino ad oggi.”
Ieri i tifosi della Lazio hanno cantato fino al 90º, nonostante il risultato deludente, cosa ne pensi di questa tifoseria? Quale ricordo ti continua a legare a loro?
“I tifosi della Lazio sono il dodicesimo uomo in campo, lo sono sempre stati e credo che siano una delle tifoserie più importanti non solo d’Italia, ma del mondo. Per me, i tifosi della Lazio sono davvero il valore aggiunto di questa squadra. Ho tanti ricordi legati a loro, in particolare la Champions League e tutte le splendide vittorie che abbiamo ottenuto, soprattutto grazie al loro attaccamento e alla loro costante presenza.”