Lazio-Inter, Sarri: "Ho visto quello che volevo. Secondo gol? Loro hanno continuato l'azione. Luiz Felipe non aveva intenzione di litigare con Correa, è un fraintendimento"
Al termine della partita tra Lazio e Inter, vinta 3-1 dai biancocelesti, Maurizio Sarri è intervenuto ai microfoni di DAZN. Queste le sue parole: "Siamo andati sotto su un rigore ma eravamo in partita, ho visto dall'inizio quello che volevo. Stavano facendo bene ma anche noi avevamo le nostre situazioni. E' bastato un episodio per ribaltare la partita. C'è poco da dibattere, quado Dimarco è a terra loro vanno a tirare. Loro hanno continuato così abbiamo continuato anche noi, hanno legittimato tutto. Poi c'è un regolamento ben preciso. In Inghilterra non si è mai vista questa cosa, con uno a terra non si ferma nessuno, continuano tutti a giocare. Luiz Felipe? Lui stava andando a salutare Correa, visto che hanno giocato insieme diverso tempo, non aveva intenzione di litigare con lui. Probabilmente c'è un frainteso clamoroso. Felipe Anderson è stato aggredito ma non ho visto nulla, io son stato squalificato per atteggiamento intimidatorio e non avevo alzato un dito. Mi aspettavo qualche cartellino rosso. Basic? La scelta era perché dobbiamo trovare fisicità, giocatori cos'ì ci fanno comodo. Dobbiamo fare le fondamenta e poi costruire sopra tanta roba. Poi loro sono una squadra fisica. Luis Alberto è un giocatore che in futuro ci tornerà molto utile come oggi nel finale. Lui un po' per caratteristiche che per modo di giocare a livello di intensità ha dei cali. Visto però i test aerobici che riesce a fare, può viaggiare su intensità diverse. Fase difensiva? Penso che ad un certo punto abbiamo perso l'ampiezza ed avevamo troppi spazi concessi, loro potevano gestire con facilità. Accorciando lo spazio si potevano mettere in difficoltà. Abbassandoci poi quel problema diventava minore. Felipe Anderson? Lui e Pedro hanno fatto bene anche stasera. Pedro è un ragazzo che si conosce a fondo, talento straordinario. Felipe è un possibile crack, ma che vive di alti e bassi. Dobbiamo limitare questi bassi, che sono mentali. I momenti di vuoto sono di origine mentale. E' un giocatore straordinario, con pochi eguali. Io sono allenatore di campo, e questo calcio sta velocizzando tutto. C'è poco tempo, è un lavoro diverso e mi piace di meno".