Dopo il grande successo riscosso a Viterbo torna la mostra “Lazio Meravigliosa” per presentare a tutti gli interessati, cimeli e racconti delle gesta della “banda Maestrelli” che resterà per sempre nel cuore di ogni tifoso della Prima Squadra della Capitale. Questa volta la mostra si terrà il 24 e 25 febbraio, presso la sede del Comune di Fiumicino, Piazza Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, 78.

 

Questo il programma delle due giornate:

Apertura dalle 11.00 alle 19.00 
Solo il sabato, fino alle 17.00 sarà presente L’Aquila olimpia con il falconiere Bernabè e tanti personaggi del mondo Lazio. 

Presentazioni Libri

Sabato alle 17.00 presentazione del libro di Francesco Troncarelli “ Come Eravamo”, quelli che hanno portato il tifo in curva

Domenica alle 17,00 presentazione di Alessandro Pizzuti “Umberto Lenzini” ….e la nostra Lazio

 

In occasione della mostra dunque, sabato 24 febbraio alle 17:00 verrà presentato il nuovo libro di Francesco Troncarelli: “Come Eravamo, quelli che hanno portato il tifo in curva", disponibile su Amazon,  incentrato su un gruppo di ragazzi tifosi della Lazio, tutti di Monteverde, che sotto il nome di “CML” furono i primi a livello giovanile a portare il tifo organizzato a Roma in curva:

"1971, la Lazio è in serie B e per risalire la china il presidente Lenzini si affida ad un nuovo tecnico, Tommaso Maestrelli. Ma la piazza, sobillata dai fan del vecchio mister, il carismatico Lorenzo, è in fermento. Alcuni tifosi però decidono di essere il più possibile vicini alla squadra. Sono tutti ragazzi di Monteverde, che si uniscono per fondare il primo gruppo organizzato del tifo giovanile a Roma, il CML, che da quel momento sarà sempre presente in tutti gli stadi d'Italia al seguito della Lazio, fino al trionfo dello Scudetto. Questo libro racconta "quelli che hanno portato il tifo in curva", quali erano i riti, i miti e i tipi che "davano il La" al tifo biancoceleste dal "Muretto", dove si riunivano i tifosi più caldi, uno su tutti il Tassinaro. L'autore, che ha vissuto in prima persona questi avvenimenti, ci porta indietro nel tempo tra pantaloni a zampa d'elefante, capelli lunghi, eskimo d'ordinanza e le canzoni di Lucio Battisti a fare da colonna sonora, descrivendo fatti e misfatti di una gioventù ribelle al conformismo del tifo ingessato e casareccio che esisteva all'Olimpico prima dell'avvento di Giorgio Chinaglia, simbolo e mito di tutti i tifosi laziali."

 

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