Il Messaggero | Lazio, aspettando Immobile pazza idea Milinkovic
Il dolore del risveglio lo sente tutta la Lazio. Dalle 15.30 di domenica pomeriggio si è fermato il tempo. E Immobile, il giorno dopo il crac al flessore sinistro, sta ancora peggio. Diluvio di lacrime su Ciro: di prima mattina non riesce nemmeno ad alzarsi dal letto, gli fa malissimo anche il bicipite femorale destro. Zoppica, è sempre più convintochesitratti di uno stiramento quasi di secondo grado, che lo terrà almeno 40-45 giorni ai box. Non c’è un responso definitivo, bisogna sempre aspettare che l’edema si sgonfi per sottoporlo domani agli esami che stabiliranno l’entità dell’infortunio. È un’agonia, l’attesa, qualcuno spera di poter conoscere la verità con una risonanza anticipata già oggi pomeriggio. Purtroppo è certo che il 2022 e soprattutto le 7 partite - compreso il derby (venduti 10mila biglietti, in totale già 55mila all’Olimpico) – sono a rischio, anzi al momento sono un miraggio. Lo stesso Immobile pensa di rientrare a Lecce il 4 gennaio, nel nuovo anno, ma non vuole gettare subito il suo popolo nello sconforto: «Farò tutto quello che è in mio potere per tornare presto. Grazie a tutti voi, che mi state vicino». Migliaia di messaggi d’affetto, una via crucis aspettando il referto, un video emozionale della Lazio con lo stadio che rivuole il suo mito.
CURE A FORMELLO - L’universo biancoceleste dal 2016 gira intorno a Ciro, che ieri comunque ha già iniziato le cure a Formello. Il problema principale è che, non solo i tifosi, anche Sarri e la squadra non possono proprio farne a meno. Basti vedere i numeri senza Immobile dal suo sbarco: appena 33 match su 306 disputati tra campionato, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Europa League e Champions. Il bilancio recita 9 vittorie, 10 pareggi e 14 sconfitte, con una media di 1,12 punti a incontro. In Serie A va un po’ meglio (6 successi, 7 gare nulle e 7 ko), disastroso il dato europeo. Solo nella gestione Sarri, otto assenze di Ciro sono costate 3 pareggi e 3 sconfitte, compresa l’uscita ai sedicesimi di Europa League contro il Porto. Lì c’era Felipe Anderson falso nueve al suo posto, come contro l’Udinese a disagio al centro dell’attacco.
PIANO MERTENS-BIS - Forse il pensiero fisso sul brasiliano va rivisto, lì non è un sostituto meravigliao. Sarri sinora si è basato sui numeri delle tre gare di campionato (Genoa, Venezia, Udinese)e unadi Europa League(Porto) dello scorso anno, con un totale di 8 gol segnati dalla Lazio. In realtà, Maurizio preferisce schierare Felipe Anderson centravanti anche per un discorso tattico, ma Pedro conosce meglio quel ruolo, in carriera lo ha già fatto. Ecco perché lo spagnolo torna la prima alternativa per la trasferta di Bergamo, dove almeno ci sarà la spinta di 700 laziali al seguito. Qui però le valutazioni si proiettano più ad ampio raggio.Immobile rischiadi saltare 7 gare (comprese le due di Europa League contro Midtjylland e Feyenoord, con la qualificazione ancora in bilico) e Pedrito deve essere gestito: ha 35 anni, non può giocare tutti questi match di seguito, da inizio anno le caviglie gli danno il tormento. La gioventù ha un altro respiro. Peccato che l’opzione Cancellieri, coltivata nel precampionato e in allenamento, non stia proprio decollando. Anzi, Sarri sembra già pentito delle parole pronunciate ad Auronzo insieme al vice Martuscello: «Può fare anche la prima punta, ma il percorso è lungo». Si è rallentato, così l’altro baby Luka Romero fiuta il sorpasso: la formica atomica ha preso sei chili di muscoli rispetto al ritiro di luglio, può sostituire Ciro sul primo scatto, ma non ha certo la stessa gamba in allungo, e oltretutto c’è di mezzo un rinnovo complicato. Con tutti questi “piccoletti” davanti, Sarri punterebbe a ricreare una sorta di “Mertens-bis”, il piano partenopeo riuscito ai tempi di Higuain ko. È il modo di non dare nessun punto di riferimento all’avversario.
UNA BOA PER I “PICCOLETTI” - C’è già chi se la prende con l’ultimo mercato e con Tare, che ha ricevuto una proposta dalla Premier e attende l’offerta di rinnovo da Lotito. C’è chi invoca subito un vice-Immobile a gennaio, ma prima bisogna arrivare al 13 novembre, facendo di necessità-virtù per restare lì in alto. Una pazza idea sta balenando nella testa di Sarri, ci penserà ancora nella giornata odierna di riposo: a Bergamo o nel derby oppure in qualunque altra gara in corso, lanciare Milinkovic al centro dell’attacco e inserire uno fra Basic e Luis Alberto, con Vecino e Cataldi a centrocampo. Il Sergente farebbe da boa per gli inserimenti degli esterni, pronti poi a convergere e a fare centro. Sergej oltretutto può sfruttare una tecnica di un altro livello, sotto porta ha il senso del gol. Insomma, tanti ci sperano: aspettando Ciro, lancio di Provedel, palla a Milinkovic e c’abbracciamo. Il Messaggero/Alberto Abbate