A seguito delle polemiche, avvenute nelle ultime ore, sul quarto gol della Lazio che ha permesso ai biancocelesti di battere per 4-3 lo Spezia, ai microfoni di Lazio Style Radio, per fare chiarezza, è intervenuto l'addetto agli arbitri della Lazio Marco Gabriele. Queste le sue parole sull'episodio: "E' importante che si conoscano regole che vengono spesso distorte e interpretate in maniera sbagliata. Rispetto a quanto accaduto a La Spezia, basta riprendere il protocollo VAR. Io con i calciatori, di questo, parlo quotidianamente, spesso ci confrontiamo sulle regole. Grazie all'intuizione del Presidente Lotito e di Igli Tare, si è capito quanto è importante oggi per una società avere in campo calciatori che conoscono le regole e che non stanno solo lì a reclamare senza sapere neanche di cosa parlare con l'arbitro.

Prendiamo il protocollo VAR. Può essere utilizzato solo ed esclusivamente in quattro situazioni: rete segnata e non segnata, calcio di rigore o non calcio di rigore, espulsioni dirette e mai per la seconda ammonizione, e scambio di identità. Quello che ci riguarda oggi è la rete segnata. Siccome il protocollo prevede che ogni segnatura di una rete deve essere controllata, c'è una tecnologia che è quella che la Federazione ha scelto tra le più avanzate. Questa tecnologia di rilevazione traccia due linee, una blu ed una rossa, per rilevare la posizione di eventuali giocatori in fuorigioco. O questa linee non è stata tracciata sabato sera, ma non possiamo saperlo, oppure è stata tracciata ed è stata fatta una considerazione sbagliata da parte del VAR. Ricordiamo che il VAR era Nasca, un ex arbitri che già da due anni fa solo ed esclusivamente il VAR, quindi, in questo momento, se noi non rileviamo una dichiarazione ufficiale dall'AIA che ci dice che è stato disatteso il protocollo o che è stato commesso un errore, cosa che io penso più alla seconda che alla prima, se è stato commesso un errore, fa parte dei tanti errori che quest'anno e, negli altri anni, sono capitati anche con l'utilizzo del VAR.

Faccio riferimento, per prendere lo stesso episodio di fuorigioco, al gol annullato ad Immobile nel caso di Lazio-Venezia, dove una posizione millimetrica della spalla di Ciro, poco più avanti del penultimo difendente del Venezia, ha fatto si he venisse annullato il gol. Altri episodi eclatanti ci sono: la gomitata di Ibanez durante il derby, nel momento in cui arriva il pallone in area di rigore e si vede chiaramente che, con il gomito sinistro, Ibanez colpisce sul volto, volontariamente, Milinkovic. Lì il VAR non è intervenuto, ma la Lazio ha scelto anche una linea, che è quella di non protestare, perché se c'è stata una valutazione corretta accettiamo la decisione, se la decisione e stata sbagliata, perché comunque è fatta in buona fede, accettiamo anche la decisione sbagliata".

Marco Gabriele ha poi continuato: "Anche il gol di mano di Cutrone contro il Milan, nel 2018, va ricordato: in quel caso tutti pensarono al fuorigioco, trascurando il gol di mano. Qualche settimana fa l'attuale designatore Rocchi ha detto che sono stati corretti l'86% degli errori grazie al VAR. Manca ancora un po' per arrivare al 100% perché dietro c'è l'essere umano. Eclatante l'episodio accaduto quest'anno in Torino-Inter, in occasione del rigore non concesso a Belotti. In quel caso, l'AIA con un comunicato ha ammesso l'errore sospendendo gli arbitri coinvolti.

Il portiere è l'ultimo difendente, in occasione di Spezia-Lazio Provedel è più avanti di alcuni difendenti. Nasca potrebbe aver messo correttamente la linea sull'ultimo difendente, vedendo Acerbi sopra la linea blu, ma questa è una mia interpretazione. La sospensione di Nasca e Guida dimostra che hanno commesso un errore in buonafede, pensare però che non sia stato applicato il protocollo VAR è assurdo. Assistente di linea? UEFA e FIFA hanno imposto di lasciare sempre giocare, evitando di interrompere un'azione, questo è il motivo per cui l'assistente di linea sabato è rimasto giù con la bandierina.

Nelle ultime quattro giornate di un singolo torneo, capita che gli allenatori parlino sempre di episodi per giustificarsi o trovare alibi. L'etica della Lazio non è mai venuta meno in questi due anni, nonostante evidenti torti subiti, perché se c'è un errore arbitrale bisogna solo prenderne atto, poiché arrivato in buonafede. A volte è a favore ed altre a sfavore. Rocchi, a Lissone, ci ha fatto ascoltare le conversazioni tra arbitro e VAR: il primo ha un microfono aperto, quindi si sentono anche le proteste dei calciatori. La confusione, come accaduto in un episodio, può anche generare errori, per questo non vedrete mai calciatori biancocelesti andare a disturbare gli arbitri in attesa di una decisione. Bisogna lavorare, è una questione di cultura che dovrebbero avere tutte le squadre".

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ANSA | Spezia-Lazio, fuorigioco Acerbi: sospesi Pairetto e Nasca fino al termine della stagione