Il Messaggero | Troppo Bayern, rimpianto Lazio
Poco da fare: certi treni passano una volta sola. Il Bayern è superiore e l'ha dimostrato
Chissà quante notti il capitano della Lazio Ciro Immobile ripenserà a quel gol: l'incubo infinito della notte europea. La Lazio è fuori dagli ottavi con più di un rimorso: mai come quest'anno il Bayern era battibile, così fragile e scriteriato dietro. Lo aveva già dimostrato all'andata dopo l'1-0 firmato dallo stesso Ciro Immobile. I biancocelesti sembrano inizialmente resistere in difesa, ma in attacco tremano le gambe.
L'eliminazione si decide tutta al tramonto del primo tempo: Immobile sbaglia un rigore in movimento a pochi passi dalla porta di testa e poco dopo Kane non perdona. Piove sul bagnato con il gol di Muller a tempo scaduto e tenuto in gioco per poco dalla difesa biancoceleste.
Occasioni così capitano di rado: c'erano 3400 tifosi biancoceleste e la squadra che si è scaldata prima del match andando proprio sotto il settore ospiti. Ci sono tutti: stringono i denti Zaccagni e Vecino, ma non riescono a dare il meglio. Sarri inoltre concede anche l'occasione del riscatto a Pellegrini. Tra i migliori sicuramente Guendouzi, che da subito cerca diversi fraseggi e una conclusione che, però, si spegne al lato. Segue una gara in cui i biancocelesti perdono sempre più campo. Poco da fare: il Bayern è superiore e nell'arco di tutta la gara prende sempre più campo dominando con un 3-0 su cui alleggerà a lungo l'ombra del gol sbagliato nel primo tempo.
Il Messaggero