La Repubblica | Sergej e Zaccagni stendono la Juventus e Sarri vola a sette punti dalla quinta
Nessuna sorpresa nell’uovo di Pasqua laziale, solo certezze. Sergej, Luis e Zack, il trio delle meraviglie consolida il secondo posto biancoceleste. Nella giornata in cui falliscono le milanesi, la squadra di Sarri batte la Juventus e allunga in classifica: la Roma rimane a -5, il Milan è a -6, mentre l’Inter scivola al quinto posto a -7. Neanche il più goloso dei tifosi si immaginava una Pasqua così dolce. Finisce la maledizione bianconera: prima di ieri, solo una volta nell’ultimo ventennio la Lazio aveva vinto contro la Vecchia Signora all’Olimpico. Prima Milinkovic, poi Zaccagni (su assist delizioso di tacco di Luis Alberto) mandano in estasi i 55 mila dell’Olimpico. «Una notte magica, inizia la festa. Andiamo avanti così per la Champions», commenta unito lo spogliatoi laziale. Ancora una volta è decisivo Zaccagni, arrivato a quota 10 reti in campionato. È il migliore marcatore italiano in A, eppure viene snobbato da Mancini. Un paradosso, ma non è un problema per Sarri, che se lo coccola e non può più farne a meno. Dopo aver lanciato la decima freccia in rete, l’arciere biancoceleste si china e lucida il destro di Luis Alberto, che lo libera sul secondo palo con una giocata geniale. Un giusto gesto di riconoscenza per un genio. Pardon, un Mago. Ad aprire le danze ci aveva pensato nel primo tempo Milinkovic che usa il fisico su Alex Sandro, che va fuori tempo e si lascia cadere, per superare Szczesny con il sinistro. Sì, è tornato il Sergente. Quello che non perdona gli avversari e delizia i laziali. Esulta anche Sarri, alla prima vittoria da laziale contro l’ex Juventus. Il Comandante, che ha ritrovato Immobile dal primo minuto, si conferma specialista negli scontri diretti: quest’anno ha raccolto 21 punti su 30 disponibili. «Sappiamo soffrire e abbiamo dominato a lungo. Sapevo sarebbe stato difficile, la Juventus è un avversario che soffriamo. Ho detto alla squadra di avere pazienza», commenta Sarri, felice per la sua rivincita personale. «Lotito a Formello dopo le ultime notizie extra- campo? Il presidente viene quasi sempre alla vigilia delle partite. Non aveva bisogno di dire nulla alla squadra perché tutto mi sembra molto chiaro». E pazienza se dopo 6 partite Provedel ha subito gol, 93 secondi dopo il vantaggio di Milinkovic. Con Rabiot finisce dopo 607 minuti l’imbattibilità dell’ex Spezia, che tra settembre e ottobre aveva collezionato un’altra serie più duratura: 620’. Rimane sul podio nella storia della Lazio dietro Marchegiani (745’) e Orsi (724’). Curiosità: su 20 gol subiti in campionato, 5 sono arrivati da calcio d’angolo.
Nel pre gara, atmosfera da brividi all’Olimpico con la società che ha premiato Cataldi, per le 200 presenze con la Lazio, Milinkovic, per esser diventato il lo straniero più prolifico della storia del club (65 reti) e Sarri, che ha vinto il premio come allenatore del mese di marzo. Oggi giornata libera per la squadra, che potrà così festeggiare Pasqua in relax: domani è prevista una seduta mattutina. Già da martedì però si ricomincerà a fare sul serio perché la Lazio tornerà in campo venerdì in casa dello Spezia. Intanto altra vittoria per la Lazio Primavera, che batte per 5-1 il Pescara con le doppietta del nuovo acquisto Gonzalez e del solito Crespi, oltre che con la rete di Bertini. La Repubblica/Riccardo Caponetti e Giulio Cardone