La rete di Milik ha sancito l'eliminazione della Lazio dalla Coppa Italia, con i biancocelesti che per più di un'ora hanno dominato la Juventus, accarezzando il sogno di ribaltare il risultato dell'Allianz. Inutile la doppietta di Castellanos, per una notte protagonista assoluto nel tentativo di rimonta. Saranno invece gli uomini di Allegri a giocarsi la finale della competizione all'Olimpico, aspettando una tra Atalanta e Fiorentina. Per commentare quanto accaduto ieri sera, la redazione di Laziopress.it ha contattato in esclusiva l'opinionista Massimo Zampini.

Che partita è stata ieri all’Olimpico?

La partita di ieri una gara tra due squadre imperfette che ci hanno provato con un po' di paura, valeva molto per entrambe. Tanti errori: i biancocelesti bravi ad avere tante occasioni grazie alla propria qualità nel verticalizzare, ma anche perchè la Juve individualmente sbaglia nei due gol di Castellanos. Viene premiato il finale bianconero in un momento in cui la Lazio è sembrata sulle gambe: una rete anche un po' casuale anche se i giocatori in area erano molti. Una gara equilibrata e apertissima fino alla fine”.

Si aspettava una simile sofferenza considerando il vantaggio costruito a Torino?

Me lo aspettavo, non pensavo che il 2-0 dell'andata potesse mettere a riparo questo tipo di Juventus: ero sicuro che sarebbe bastato un gol della Lazio per dare il via allo psicodramma. E' una squadra fragile anche psicologicamente, il poco carattere ha fatto sì che si spaventasse, è andata in bambola per diversi minuti. Parlando del lato Juventus, so che non è una squadra affidabile, non è in grado di gestire un vantaggio: temevo potesse andare così”.

Cosa ha sofferto la Juventus?

Ha sofferto le proprie debolezze, con problemi di qualità complessiva e anche tattici: ci vuole un po' di coraggio in più, hai messo il tridente e in qualche minuto hai portato più calciatori in area e hai trovato il gol, cosa già successa a Cagliari. Hai sofferto una Lazio non dominante, ma logica e lucida più della Juventus, in grado di verticalizzare più dei bianconeri”.

Dopo diverse settimane che idea si è fatto della Lazio di Tudor?

E' difficile dirlo, ha fatto poche partite. Un allenatore che deve entrare ad un mese dalla fine, non è facile per nessuno. E' arrivato prima di Lazio-Juventus e l'ha vinta, poi il derby e due gare con la Juventus, in mezzo due gare agevoli in campionato entrambe portate a casa: come risultati non ci sono stati exploit clamorosi, ma d'altro canto non si può dire che la sua Lazio non esista, sicuramente la vedremo la prossima stagione e non quest'anno”.

Felipe Anderson sembrava un promesso sposo bianconero, è rimasto deluso?

Serviva nell'ottica di una rosa più ampia e di qualità, che oggi la Juventus non ha. E' anche vero che parliamo di un calciatore di una certa età che avrebbe chiesto diversi milioni, e tu come esterni hai tanti giovani interessanti: da Soulè a Yildiz passando per Iling, con Kostic che lascerà in estate. Se l'avessero preso avrebbero fatto bene, ha fatto la scelta di vita di tornare in Brasile e non lo biasimo". 

Se potesse sceglierne una tra Atalanta e Fiorentina, chi vorrebbe in finale?

L'Atalanta ha più qualità, ma la Fiorentina è in palla e da due anni arriva in fondo nelle coppe che gioca, anche se a volte è un po' ingenua in fase difensiva. Sono due squadre che non sottovaluto, e che possono mettere in grande difficoltà la Juve di ieri e di questi mesi. Se ne devo scegliere una dico l'Atalanta per un clima un po' più disteso. Sono due squadre forti che giocano bene e attaccano, che stanno arrivando in fondo alle loro competizioni: per me la Juventus non sarà favorita, al di là del nome”.

 

Bullismo, LND e Roma Capitale insieme per l’educazione emotiva nelle scuole e nelle società sportive
La Ferrari nel GP di Miami sarà azzurra e non rossa: il motivo è speciale