Keita Balde - Fraioli
Keita Balde - Fraioli

Questo pomeriggio nel corso della trasmissione Lazio Social Club in onda su Radio Laziale è intervenuto l'ex talento biancoceleste Keita Balde. Tanti gli argomenti toccati dal giocatore attualmente al Sivasspor: da un possibile ritorno di fiamma con la Lazio, ai ricordi del derby passando per il rapporto avuto con la Capitale.

L'intervista completa di Keita a Radio Laziale

Sono felice di essere al Sivasspor, sono stato subito messo in campo. Non conoscevo bene il campionato ma qualche squadra l'avevo già affrontata. Sono pazzi di calcio qui come a Roma, è un bellissimo campionato e mi trovo veramente bene.

Immobile

Ho parlato con lui prima della partita, ci rimane un bellissimo ricordo, è felice anche lui della scelta che ha fatto e lo vedo veramente bene

Potevi tornare alla Lazio quest'anno?

Quest'anno è stato l'anno in cui sono stato più vicino, ma alla fine conosciamo il calcio e non si è riusciti, mi avrebbe fatto molto piacere ma non chiudo mai questa porta perché è la squadra del mio cuore.

Cosa non ha funzionato nella tua carriera?

Mi è mancata continuità in una squadra fissa come alla Lazio, sono andato a Monaco e poi dopo un anno sono andato all'Inter. Non ho avuto modo di avere continuità. Qualche infortunio nei momenti sbagliati soprattutto all'Inter mi hanno fermato. L'ambiente familiare alla Lazio non l'ho più trovato da nessuna parte. Per il tipo di carattere che ho mi servono dei posti come la Lazio per rendere al meglio.

Ti sei pentito di andar via da Roma?

Non direi pentito, ma dispiaciuto. Ho sempre seguito la Lazio è un qualcosa che hai dentro. Io esco dalla Primavera della Lazio ed il mio coinvolgimento nella Lazio va oltre a tutto. Ho vinto lo Scudetto con la Primavera e poi sono andato nella Prima Squadra. Ho un senso di appartenenza con la Lazio. C'è dispiacere per averla lasciata.

Derby?

Keita
Keita Balde - Fraioli

Ancora gli pizzica ai tifosi della Roma, mi chiedono le foto ma non dicono nulla

Ti capita di venire a Roma

Non ho avuto molto tempo di andare, io abito a Milano. Ora c'è anche mio fratello alla Lazio, appena riesco voglio tornare allo Stadio Olimpico

Simone Inzaghi

Con lui sono sbocciato, giocavamo 3-5-2. Io giocavo un po' ovunque ero molto libero. Ho sempre fatto l'esterno ma con Inzaghi mi sono adattato, mi è andata bene, stavo bene. Avevamo un grande potenziale offensivo, facevamo tantissimi gol ed io e Ciro siamo la coppia che hanno fatto più gol in un anno intero. 

Mi aspettavo il percorso di Inzaghi, si vedeva che aveva il fuoco dentro. Capisce le personalità di ogni giocatore. Ha il pizzico di fortuna che lo accompagna e sta facendo una grandissima crescita. 

La Lazio attuale?

Ho visto le partite contro l'Udinese e contro il Milan, la seguo sempre. Punto molto su Tchaouna, penso che farà un bellissimo campionato, anche Dia ha tanti gol. La Lazio ha sempre dei bei giocatori.

Gigot?

Lo conosco, lui lascia tutto in campo è un lottatore, vincitore nato. Non l'ho beccato allo Spartak ma mi hanno raccontato. Ha molta personalità e ci tiene tantissimo, è uno tosto.

Le annate con la Lazio

Nel nostro periodo alla Lazio abbiamo fatto belle annate, la squadra che mi ha dato tutto è la Lazio. 

Sei ancora in contatto con alcuni giocatori della Lazio del tuo ciclo?

Mi sono visto con Biglia, sento a volte Radu. Mi sento anche con i nuovi acquisti per spiegargli l'ambiente.

Ricordo più bello

Il primo gol, il debutto, trofei vinti. Direi però il derby. Ci hanno anche fischiato un rigore inesistente, ho beccato Strootman al Cagliari e glielo dicevo tutti i giorni. Quel giorno eravamo noi in trasferta, al tempo non c'era il VAR. La mattina del derby Ciro aveva la febbre, ho giocato avanti da solo e poi era "Palla a me s'abbracciamo".

Sei stato vicino ad altre squadre?

C'è stata un'altra squadra di Serie A interessata, ma avevo messo tutte le mie forze per tornare alla Lazio non essendosi concretizzata l'opportunità volevo solo andare fuori dall'Italia.

Lotito?

L'ho sentito per dirgli che volevo tornare alla Lazio, sono come un figlio per lui e lui per me è un padre.

 

 

 

 

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