Un sorriso così deciso non lo sfoggiava da maggio. Forse perché stavolta Sarri ha ritrovato davvero la sua Lazio. «Ciò che contava di più era vedere il carattere» ha detto ieri mattina ai suoi giocatori a Formello a differenza di quanto accaduto dopo le vittorie con Atalanta e Sassuolo, quando era rimasto guardingo temendo un nuovo passo falso. Dopo la batosta col Feyenoord c'era il rischio di un ulteriore contraccolpo psicologico, invece il successo al solito minuto 95 sulla Fiorentina può davvero far cominciare un altro campionato schiarendo le nubi sul futuro. Mau spesso si lascia trasportare dai momenti no, ma poi ritrova l'entusiasmo e all'improvviso cambia ogni scenario. Se nelle scorse settimane aveva esternato il suo malcontento era per stimolare la paura di abbandono di uno spogliatoio stretto al suo fianco. «Non so se a fine stagione rimango» rifletteva negli ultimi giorni il Comandante e dopo il triplice fischio di lunedì è arrivata la conferma nella pancia dell'Olimpico.

Quella frase Sarri l'ha detta a Lotito, ma soprattutto al gruppo nell'ultimo confronto. Un po' perché è rimasto deluso da alcune situazioni, un po' per spronare la squadra a riprendere il cammino da big, troppe volte interrotto in questo avvio di stagione. La terza vittoria di seguito in Serie A con tanto di secondo clean sheet di fila rilancia i biancocelesti al settimo posto a sole tre lunghezze dal quarto, con buona pace di una Fiorentina che però continua a stuzzicare Mau come confidato di recente da papà Amerigo: «Ci fu un contatto con la Fiorentina a metà stagione, dopo l'addio alla Juventus del 2020, ma poi non l'hanno più cercato e lui ha firmato per la Lazio di Lotito». La tentazione di Sarri junior è quella di avvicinarsi ancor di più a casa sia per l'età che avanza («Comincio ad avere qualche anno»), sia per un calcio che non lo rappresenta più: «Non si può giocare ogni tre giorni».

DOPPIO RITIRO - Tra il dire e il fare però c'è di mezzo la Lazio, la creatura portata in trionfo lo scorso anno addirittura al secondo posto in Serie A e adesso chiamata a raddrizzare una partenza con diversi passi falsi. Ora infatti le riflessioni del Comandante sono tutte sulla squadra, a prescindere dal contratto sino al 2025. Per questo lunedì sera sorrideva come un bambino mai sazio di vedere un pallone che rotola all'infinito. leri, dopo il ciclo di analisi del sangue di staff e calciatori e l'allenamento, ha iniziato a studiare il Bologna tra video e partita di Coppa Italia. Gli emiliani saranno il prossimo avversario da battere per scalare un altro posto in classifica in un momento molto delicato se si considerano anche il ritorno col Feyenoord e il derby. «Voglio il riscatto in Europa» ha già detto a Formello il tecnico, che vista la posta in palio a differenza del solito ha già programmato un doppio ritiro. Il primo al rientro dalla sfida di venerdì al Dall'Ara (il settore ospiti per i tifosi laziali è già sold out) e il secondo alla vigilia di Champions. Infine per tradizione e la scaramanzia che lo contraddistingue si chiuderà col terzo prima della Roma. La Lazio è pronta ad andare all-in: il lavoro del Comandante è tutt'altro che terminato. Il Messaggero/Valerio Marcangeli

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