Il Tempo | Lazio, Tare resta e Sarri rinnova
«Per me è un grande onore lavorare per la Lazio», parole di Igli Tare. Il ds resta, non si muove, a breve perfezionerà il rinnovo di contratto fino al 2025 con il presidente Lotito. Mai avuto screzi col capo, qualche veduta differente certamente, ma il rapporto è saldo. Nelle ultime settimane, poi, Tare ha avuto modo di parlare più spesso del solito con Sarri, alcuni nodi sono stati sciolti anche se è evidente che la valutazione su alcuni giocatori sia differente (Cabral, ad esempio). A chi gli sta vicino, il diesse continua a ribadire che è solo questione di tempo, ma il prolungamento di contratto del tecnico non è in discussione («Sta bene qui, non va da nessuna parte», ribadisce Tare). Si aspetta il 31 marzo, l’approvazione della semestrale con Lotito che sta cercando di sistemare i conti per aggirare il problema dell’indice di liquidità. Si presenterà davanti al suo tecnico con maggiori certezze sul budget a disposizione per rivoluzionare un gruppo che perderà almeno 4-5 giocatori a parametro zero. Milinkovic è in bilico, come ogni anno peraltro, ma dare per scontata la sua cessione è esagerato. Manchester United e Psg sono pronte, partirà solo con un’offerta da almeno 70 milioni. A quel punto i soldi da reinvestire sarebbero molti di più rispetto ai soliti 25 milioni. In questo momento si lavora sui parametri zero che consentirebbero, si prendere buoni giocatori senza spese eccessive per i cartellini (usciranno ingaggi pesanti come quelli di Leiva, Muriqi e Acerbi). Oltre a Romagnoli (siamo alla stretta finale), si seguono il portiere Ospina, il difensore N’Koulou, i centrocampisti Bernardeschi e Vecino, l’attaccante Mertens che per Sarri potrebbe essere l’ideale vice Immobile se non rinnoverà col Napoli. Qualcuno di questi arriverà e, a quel punto, nei ruoli scoperti il tecnico potrà essere accontentato con giovani italiani di prospettiva come Carnesecchi, Casale e Lucca, tanto per fare qualche nome. Senza dimenticare le piste estere da sempre molto battute dal diesse Tare. Che è sempre al centro del progetto della Lazio. Il Tempo/Luigi Salomone