ESCLUSIVA | Marco Mangiarotti su Lazio-Milan: "Da milanista tra rabbia e delusione"
Il giornalista e critico musicale-televisivo in esclusiva parlando del suo Milan e della Lazio
Professionalmente abituati a vederlo nelle vesti di giornalista per importanti testate, come critico musicale e televisivo, oggi per noi indossa le vesti dell'altra sua grande passione, il calcio, con la sua fede rossonera, Marco Mangiarotti concede una approfondita intervista in esclusiva a LazioPress.
Ecco la sua analisi, con risposte alle nostre domande, a 360 gradi su Lazio e Milan.
Come vive un saggio milanista come lei l'attuale momento rossonero?
“Con grande delusione e rabbia, non sorpresa: ho scritto contro questa proprietà e dirigenza dalla gestione Elliot alla cacciata di Boban, Massara e Maldini. Il problema è nei singoli dirigenti che compongono lo schema dirigenziale Milan. Furlani è un uomo di Elliot e a mio parere è molto lontano dal mondo del calcio, ne sa ben poco per non dire nulla. Moncada è un presunto fenomeno dello scouting che finora non ha portato nessun risultato di livello a casa. La sua costosa struttura aveva l'obiettivo di rendere non operativi Maldini e Massara con l'avvallo di Furlani e Gazidis. Imperdonabili le perdite di giocatori come Brescianini svenduto a poche migliaia di euro o Maldini a zero. Una dirigenza che concepisce solo in ottica plusvalenze” . Mangiarotti sottolinea, senza peli sulla lingua, come i problemi organizzativi dirigenziali siano causa di situazioni societarie e di campo, che stanno incredibilmente degenerando.
Un'analisi dei 90 minuti tra Lazio e Milan?
“Ho visto un Milan con zero idee, zero equilibrio con una formazione iniziale demenziale. Grande confusione persino nei ruoli: inconcepibile un Terracciano dal primo minuto, come lui il nuovo arrivato Royal, spaesato e fuori gli schemi. Fofana visto finora sembra un mediano sopravvalutato; le mezzali fuori ruolo e l'unica punta che non era una vera e propria punta. Polemizzo anche sulla difesa, non si può preferire l'attuale Tomori a Gabbia, che ha chiuso l'ultima parte di campionato con prestazione di alto livello. Fonseca sembra non aver studiato minimamente la squadra e i giocatori allenati lo scorso anno da Pioli”.
Opinioni sulla Lazio?
“Ho assistito ad una Lazio ben organizzata, un 11 quadrato e ben allenato. Non sarei così critico sul calciomercato, a mio parere ha fatto un ottimo mercato, mi piacciono diversi acquisti, in primis Nuno Tavares, micidiale in ripartenza sulla fascia sinistra. Per ora ritengo i biancocelesti un cantiere aperto. E' una squadra che mi piace molto sugli esterni, oltre al già citato Nuno Tavares, ritengo anche Isaksen un giocatore che può diventare devastante. Zaccagni non ha bisogno di commenti. Ammiro molto anche l'attacco, Castellanos è davvero forte e Dia era un mio desiderio al Milan. La squadra di Baroni penso possa lottare anche per un 5° posto”.
Pensieri sull'allenatore Fonseca?
“Storia e situazione francamente mediocre per il Milan, volevano un YesMan e lo hanno ottenuto, vedo assenza di carattere in lui e l'inizio non posso che definirlo maldestro e disastroso. Mi rimpiango sicuramente Pioli ( volendo fare un paragone ) . Inaccettabile che sia riuscito in così poco tempo a rompere con i tre giocatori più importanti per il Milan, oltre a Theo e Leao metto anche Maignan da quel che so. Così ha spaccato lo spogliatoio e si rischiano strascichi importanti”.
Dopo l'approfondita analisi su presidenza e società rossonera, cosa pensa di quella laziale e di Lotito?
"Lotito lo ritengo scomodo politicamente, sempre sul filo del regolamento. Bisogna però riconoscere che ha costruito una società sana che lotta e partecipa sempre alle coppe europee.