La Repubblica | Sarri, la stangata: due turni di stop. E il club fa ricorso
Nel tradizionale incontro a Coverciano prima del campionato, i vertici arbitrali erano stati perentori con i direttori di gara: tolleranza zero nei confronti degli allenatori troppo agitati, diciamo così, in panchina. In realtà si vede di tutto ogni domenica, ma la "stretta" sui tecnici ha subito colpito duro Maurizio Sarri, espulso nel concitato finale della sfida con il Milan: due giornate di squalifica per l'allenatore della Lazio, che quindi non sarà in panchina contro Cagliari e Torino. Il club presenterà ricorso per tentare uno sconto di un turno. La prima giornata di squalifica è arrivata perché «<Sarri ha cercato lo scontro verbale con un avversario (Saelemaekers, che lo aveva provocato sul risultato di cendogli "guarda il tabellone", ndr), con un atteggiamento intimi datorio e inveendo con parole minacciose»; la seconda per avere, nel tunnel che porta agli spogliatoi, bestemmiato mentre protesta va con l'arbitro. Il problema, per la Lazio, è che quando una bestemmia viene segnalata dal direttore di gara e non dall'inviato della procura Figc - non si può patteggiare, puntando alla multa. E l'in fernale meccanismo delle recidive (le sanzioni raddoppiano) impone al "toscanaccio" Sarri di contenersi. Di sicuro lo stop in campionato ha irritato ancora di più il tecnico, regolarmente in panchina nella prima gara di Europa League domani sera a Istanbul contro il Galatasaray. Che dopo oltre 4 mesi torna a giocare nel proprio stadio: ci saranno 26mila spettatori, il 50% della capienza. Niente tifosi laziali: per le restrizioni legate al Covid, infatti, in Turchia si può entrare solo per motivi di lavoro, di salute o familiari. Festa per Acerbi, diventato papà di Vittoria. La Repubblica/Giulio Cardone