Il Messaggero | La Lazio dura solo un tempo
Questa volta Sarri a San Siro ha sfidato il Milan con cattiveria e coraggio, senza Immobile infortunato, ma finisce di nuovo con una sconfitta. Preoccupano i 7 punti in 7 partite, frutto della quarta sconfitta in 7 giornate. Prosegue invano la ricerca dell'equilibrio perfetto a centrocampo. Rovella guida la Lazio con personalità, Guendouzi dà dinamismo, ma stavolta si spegne la magia di Luis Alberto. Quando si riaccende, Castellanos non ne approfitta. Semplicemente perché non è Ciro: il Taty lavora per la squadra, crea spazi, ma è ancora troppo timido e poco cinico. Romagnoli gioca rischiando il naso fratturato, levando addirittura la mascherina prima dell'intervallo. Zaccagni cerca guizzi di continuo, Felipe Anderson ne mostra solo uno, sciupato con un sinitro sballato. Nel secondo tempo la Lazio crolla: entrano spaventati e Pulisic trafigge Provedel. Guendouzi e Rovella non reggono più l'urto e il Milan decolla. Sarri inserisce Kamada e Vecino, ma sono poco reattivi. Provedel con qualche miracolo tiene il risultato sull'1-0, prima che Okafor chiuda l'incontro dopo un guizzo incontenibile di Leao.
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