Fraioli
Fraioli

E' stata un'annata particolare quella di Gustav Isaksen con la maglia della Lazio: dopo un inizio non semplice il danese ha trovato più spazio nella parte centrale della stagione per poi perderlo con l'arrivo di Tudor. Quest'ultimo non vede in lui un titolare della Lazio, nonostante l'investimento importante della società avvenuto la scorsa estate. Il danese in campionato ha registrato 3 gol e 1 assist, mentre in Champions restano le belle prestazioni in casa contro il Celtic e il Bayern Monaco. Ai microfoni di Tvmidtvest, Isaksen ha raccontato quella che è stata la sua prima esperienza in Italia con la Lazio. Queste le sue parole

Gustav Isaksen

Isaksen racconta il suo primo anno in Italia

È stato un anno fantastico. Ma probabilmente c’è stato anche tanto caos. L’Italia è un paese selvaggio dove le tre cose più importanti sono il calcio, il cibo e la religione. Lo puoi sentire chiaramente, indipendentemente da dove vieni. In una bella giornata, a Hjerk ci sono probabilmente 400 abitanti, se contiamo mia madre e mio padre. E invece a Roma solo nel centro se ne contano circa quattro milioni. È assurdo (ride, ndr.). C'è sempre così tanto traffico qui. Bisogna abituarsi. Kristensen? È bello che siamo qui l'uno per l'altro

Isaksen racconta un aneddoto con Sarri sull'italiano

Vivere da solo? È chiaro che preferirei vivere con la mia ragazza, Olivia. Ma anche lei gioca a calcio, in Svezia, quindi è un po' difficile far funzionare la cosa. Ma per ora va bene vivere da soli. Vivevo da solo ad Aarhus anche quando giocavo per il Midtjylland. Sono stato costretto a prendere lezioni di italiano perché in squadra si parla solo italiano. Sarri è venuto da me il primo giorno e mi ha detto che sapeva parlare inglese, ma che non voleva farlo. Quindi dovevo imparare l'italiano in fretta. Dopo pochi mesi conoscevo la maggior parte dei termini calcistici e ora so quasi tutte le parole

 

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