Il Messaggero | Penalty, cartellini e gol annullati: con i fischietti una stagione maledetta
Ci risiamo. Lo stadio è sempre l’Olimpico, di fronte c’è il Milan, ma l’epilogo è lo stesso del Bologna. In quel caso a complicare i piani della Lazio era stato Maresca, stavolta invece è Di Bello. I biancocelesti partono bene con un’occasionissima per Vecino, ma al 13’ qualcosa cambia. Luis Alberto e compagni chiedono a gran voce un rigore per un atterramento in area di Castellanos da parte di Maignan. Il portiere rossonero travolge il Taty lanciato in pressing alla ricerca del pallone, ma per il fischietto di Brindisi (e Di Paolo e Aureliano al Var) non c’è nulla. Finita qui? No, perché il vero show arriva nel secondo tempo. Al 57’ non vede il colpo in volto di Bennacer a Castellanos, dopo il quale Pulisic antisportivamente scippa il pallone a Pellegrini che lo atterra e viene espulso. La Lazio contesta di Bello anche per un mancato doppio giallo a Florenzi per i ripetuti falli su Zaccagni, così come più volte vengono graziati Giroud e Leao. Come se non bastasse poi, dopo il vantaggio di Okafor, arrivano anche due rossi diretti. Al 95’ Marusic per un “vaffa” di troppo che il montenegrino nello spogliatoio giura di non aver detto. Un minuto dopo Guendouzi, continuamente strattonato da Pulisic (sanzionato troppo tardi), per una spinta di reazione sullo statunitense che a tutto fa pensare tranne che a un’espulsione.
Ormai è un tunnel senza fine con gli arbitri. Col Bologna manca il secondo giallo a Fabbian, il penalty su Isaksen e un’ammonizione a Ferguson nonostante una gomitata su Cataldi. Finita qui? No. Tornando indietro fino a Salerno, Gyomber - appena ammonito per il fallo da rigore su Immobile - interviene in modo duro su Marusic, ma il direttore di gara, Prontera, gli risparmia il secondo giallo e la Lazio nel secondo tempo subisce la rimonta dei campani. Due settimane dopo a Verona Ayroldi grazia Duda al 50’, salvo espellerlo all’80’ per un’altra evidente trattenuta su Castellanos. Senza dimenticare che al Bentegodi è stato annullato un gol a Casale per la spinta su Terracciano, giudicato in maniera diversa dall’identico contatto Reijnders-Soulé in Frosinone-Milan o Bisseck-Strootman in Genoa-Inter che porta al centro di Arnautovic.
Per concludere in bellezza, il gol annullato a Guendouzi a Napoli per il fuorigioco (attivo?) di Zaccagni sul quale Colombo ha ammesso l’errore e infine il mancato rigore contro il Genoa per un fallo di Bani proprio su Zaccagni. Lotito si era fatto sentire tramite l’addetto agli arbitri Marco Gabriele con il designatore Rocchi, ma nulla è cambiato. Stavolta ci ha messo lui stesso la faccia.
Lo riporta l'edizione odierna de Il Messaggero.