Arbitro Calvarese - Depositphotos
Arbitro Calvarese - Depositphotos

Gianpaolo Calvarese analizza, tramite le pagine di TuttoSport, l'attuale momento arbitrale, gli episodi che tanto stanno facendo discutere e come si cambiata l'ottica dell'arbitro medio italiano che affronta la direzione di un match di Serie A. L'ex arbitro si sofferma su quanto accaduto nell'ultima giornata di campionato analizzando ad esempio, il fallo di mani di Luperto a Torino in Juventus-Cagliari. Fallo che stando al regolamento alla mano è netto ma che se analizzato in base al senso di gioco lascia tantissimi dubbi.

Le sue parole

Semplificare alcune situazioni difficili, come il contatto tra il braccio sopra le spalle e il pallone e standardizzare alcuni aspetti del fallo di mano ( e non solo ) aiuta veramente a dissipare i dubbi? Stando a quanto dichiarato ogni settimana dagli addetti ai lavori, a mio parere assolutamente no. Se anche persone competenti, calciatori e cronisti pensano che l’arbitraggio moderno si stia allontanando dal mondo del calcio allora dovremmo preoccuparci. E io, personalmente, sono d’accordo con loro. Nella mia vita ho avuto la fortuna di avere grandi maestri e non ho mai sentito parlare a Coverciano di 'imprudenza' o di 'imperizia', se non nei quiz! Queste sono standardizzazioni che possono andar bene per un livello arbitrale che non è quello della Serie A. Nei massimi campionati c’è bisogno di sensibilità e conoscenza calcistica. Non è un caso quindi se, spesso, gli addetti ai lavori rinnovano l’idea di inserire i calciatori, cioè quelli che effettivamente possono cogliere le dinamiche di gioco e le reali intenzioni di un calciatore quando compie un fallo, dinamiche che oggi sembrano sfuggire agli arbitri.

Calvarese sostiene che l'arbitro si stia allontanando troppo dal calcio

Credo che ci stiamo allontanando troppo dal gioco del calcio perché manca la qualità tecnica della lettura degli episodi, che non può essere standardizzata. Altrimenti sarebbero tutti bravi ad arbitrare in Serie A.

 

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