Il derby si avvicina e le incertezze di formazione sono tante, c’è però un reparto in cui la Lazio può stare tranquilla: la mediana. La partita contro l’Udinese, infatti, ha portato definitivamente alle luci della ribalta Nicolò Rovella, autore di una prestazione di sostanza e qualità: certificata da 9 palloni recuperati, 84 palloni giocati e 13 km percorsi, il tutto condito da tanta grinta e determinazione; statistiche e prestazione che non a caso gli sono valse il titolo di MVP del match. Il lombardo classe 2001 è ormai divenuto una certezza e Sarri gli ha affidato le chiavi del centrocampo chiedendo lui soltanto maggiore “pulizia tecnica” e qualche verticalizzazione in più, ma per quel che concerne il suo apporto difensivo sta andando ben oltre le aspettative di tutti ed i margini di crescita sono enormi.

Se da un lato Rovella si è preso la titolarità, dall'altro non bisogna però dimenticarsi di Danilo Cataldi, che soprattutto nelle stracittadine e nei big match mette in luce tutte le sue qualità, ecco perché è in corsa per strappare un posto nell’11 titolare di domani. Le statistiche del mediano romano sono in linea con quello che ci si aspetta da lui, dai dati ufficiali raccolti dalla Lega Serie A si evince che in stagione su 734 minuti suddivisi in 14 presenze ha avuto una precisione di passaggio dell’89%, perdendo solo 2 palloni e recuperandone 64. Se accetta il ruolo di comprimario come sta facendo e gioca come vuole Sarri, la Lazio si ritrova due mediani giovani (22 e 29 anni) con caratteristiche diverse e complementari, che potranno fare molto comodo a Sarri quest’anno e per gli anni a venire (Cataldi è sotto contratto fino al 2027 e Rovella è appena arrivato).

Poi c’è il decisivo e sempreverde Vecino, che se adesso complice qualche infortunio in rosa sta giocando qualche metro più avanti andando a ricoprire il ruolo di mezzala che forse è quello a lui più congeniale, ha comunque dimostrato di saper svolgere egregiamente il ruolo di mediano portando i suoi centimetri e la sua fisicità davanti alla difesa. La vera qualità di Vecino resta però l'incisività: l'ex-Inter nelle partite che contano risponde sempre presente all'appello e il più delle volte risolve i problemi con i suoi gol decisivi, dopo Immobile è il miglior marcatore stagionale a quota 4 reti (Torino, Atalanta, Udinese e Celtic) che sono valse 4 vittorie.

Sarri così può scegliere il suo mediano in base alla condizione fisica, all’avversario, allo stato di forma e a qualsiasi parametro che gli sembri più congeniale. In questo reparto la Lazio può vantare davvero tanta qualità e quantità destinata a crescere sempre di più.

Tomasini (Vocegiallorossa.it): "Dybala è fondamentale per la Roma, Luis Alberto un pericolo per i giallorossi. E sul silenzio di Mourinho..."
Cragnotti: "Un segno del destino essere nato lo stesso giorno della Lazio. Lotito ci sta mettendo passione, speriamo riesca a togliersi soddisfazioni"