Tommaso Paradiso a Radiosei: "Alla Lazio mancano amore, comunicazione e..."
Il cantante di fede biancoceleste ha elencato tutte le problematiche della società
A Formello non tira una bella aria. Nella serata di ieri sono arrivate le dimissioni ufficiali da parte di Tudor, e il nome più caldo per sostituirlo è quello di Marco Baroni, attualmente tecnico del Verona. Il malumore generato da questa notizia è culminato in una sorta di protesta dei tifosi di fede biancoceleste su X (ex Twitter), dove è spopolato l'hashtag #NoBaroni.
Tommaso Paradiso e l'appello alla società
Tommaso Paradiso, noto cantante di fede laziale, si è esposto scrivendo un duro commento sotto il post di addio a Tudor, criticando aspramente l'operato della società e di come si stia rivelando incapace di gestire questa situazione. Per l'occasione, è intervenuto anche sulle frequenze di Radiosei, esponendo il suo pensiero.
Mancanza di un rapporto tifosi-società: le parole di Paradiso
E’ come se alla Lazio come società mancassero dei principi fondamentali.
Uno di essi è l’amore: non sento mai da parte di Lotito e ora di Fabiani parole di condivisione con i tifosi. Già abbiamo Lotito con quel tono aggressivo e riottoso, adesso si aggiunge anche Fabiani, che magari sarà bravissimo, ma che usa gli stessi modi del Presidente. Nessuno parla con amore ai tifosi, non li abbraccia nessuno. E’ sempre uno contro tutti.
Un altro principio fondamentale che manca è la comunicazione: comunicare il mondo Lazio ai media e cercare di far vedere quanto è bello, è cosa totalmente sconosciuta. La Fiorentina e il Bologna hanno fatto conferenze stampa per spiegare strategie, per presentare i desiderata della nuova stagione. Noi siamo ancora all’osteria e parliamo ancora di principi morali ed etica. Adesso hai una piazza totalmente depressa e hai il dovere di fare uno sforzo per prendere qualcuno che la possa smuovere. Esattamente come ha fatto De Laurentiis con Conte.
Il terzo principio fondamentale è il bilancio. Non c’è forza economica e il tifoso è scoraggiato perché quando si potrebbe fare un passo in più, si dice sempre che non ci sono i soldi.
In città siamo sempre stati di meno, ma quando andavi a scuola con la maglia della Lazio ti rispettavano ed eri fiero. Oggi se mandi un ragazzino a scuola con la maglia della Lazio, viene deriso