CdS | Acerbi: "Sono leale, amo la Lazio. Vi spiego che periodo sto vivendo..."
Non sta di certo vivendo uno dei suoi miglior momenti di carriera; è passato dall'essere il punto fermo della difesa della Lazio, a giocare gare al di sotto delle sue potenzialità: Francesco Acerbi, ora è davvero arrivato ai ferri corti anche con i tifosi biancocelesti. Questo all'allontanamento tra lui ed i sostenitori laziali va già avanti da un po': dichiarazioni discutibili, esultanze polemiche, prestazioni insufficienti e quel sorriso mostrato domenica all'Olimpico in occasione della sfida contro il Milan, dopo aver subito il gol di Tonali che ha sancito il risultato definitivo (1-2).
Il difensore della Lazio, di comune accordo con la società, si affida al Corriere dello Sport per scrivere un lungo messaggio e provare a chiarire: il giocatore sottolineai primis che il riso mostrato contro i rossoneri è stato frutto di una reazione istintiva, inoltre confessa di non vivere un periodo sereno a livello personale, nonostante l'equilibrio che gli dà la famiglia.
Secondo Acerbi vi sono troppi luoghi comuni che fanno sì che il calciatore venga giudicato come fosse privo di emozioni e sentimenti. Afferma poi che non si è mi sottratto ai suoi doveri ed alle sue responsabilità: accetta quindi le critiche ma non le illazioni sulla sua integrità morale. Lo ferisce doversi spiegare e giustificare per difendere la sua professionalità: non è perfetto, ma si dice leale e serio.
L'ex Sassuolo, prima di salutare, mette nero su bianco che non dimenticherà mai questi anni vissuti in biancoceleste: ha ricevuto stima, affetto e sostegno fino ad indossare la fascia di capitano. Scrive di essere dispiaciuto per quanto sta accadendo e sottolinea di essersi già scusato per gli errori commessi.
Il. classe '87 chiosa con un pensiero sulla prossima sfida: per lui è quello il suo futuro, indossare la maglia della Lazio che ha sempre onorato e portato con orgoglio, con la speranza cheti possa voltare pagina per concludere la stagione con dignità e rispetto reciproco.