Le prime parole sulla Lazio 

Quello per la Lazio è un sentimento che va oltre il giocare a calcio, lo vivo in città, a casa, con i compagni e gli amici, è qualcosa di speciale. Ho i brividi  anche a pensarci. Quando entro allo stadio e ci sono i cori della Nord e della Tevere che ci esaltano non me ne vorrei mai andare. Il mio primo obiettivo e sogno è alzare un trofeo con la Lazio, se non è quest’anno, sarà i prossimi, spero di riuscirci ma non credo di potermelo immaginare, solo sognare.

Sull’arrivo alla Lazio e mister Sarri

Mi ricordo quando ero ancora alla Juve, in ritiro, mi chiamò mister Sarri per venire qua. Sapevo che c’era qualcosa, spingevo per arrivare e quando mi ha chiamato il mister ho detto subito di voler venire a Roma. Quando sono arrivato, venivo da un infortunio e avevo fatto poca preparazione, ero indietro fisicamente. I primi mesi sono stati di assestamento fisico e utili per capire cosa chiedeva il mister tatticamente, lui è molto bravo e capire le sue idee non è subito facile. Quando poi mi sono adattato al gruppo ho iniziato a giocare bene. Sarri è un maestro, essere stato chiamato da lui è un onore. Spero di ripagarlo anche adesso che non c’è più, è stato un bell’attestato di stima. Ho tanti amici di Roma che tifano Lazio quindi quando c’è stata la possibilità di trasferirsi mi hanno scritto subito e io avevo voglia di venire, con la chiamata di Sarri ho fatto la valigia in 10 minuti. 

Su Baroni

Quando ho conosciuto mister Baroni ho capito che era una brava persona, intelligente, ci chiede tanto anche che cosa ne pensiamo noi, è aperto al dialogo, questo aiuta anche i giocatori di giovani come me a crescere e a capire gli errori più facilmente, con le parole ti stimola ed è bello creare un rapporto con il mister. In squadra ci sono tanti giovani e lui deve essere bravo a gasarci e a tenerci un po’ più calmi. Quando si è giovani si vuole fare tutto e subito, ma è giusto rispettare degli step, lui è bravo in questo e a farci pensare partita per partita.

Sul gruppo

Quando giochi a calcio la cosa bella che porta la gente dalla tua parte è il divertimento, quest’anno noi ci divertiamo e si vede, c’è un gruppo forte, ci sono tanti amici nello spogliatio, abbiamo un rapporto bello anche con i nuovi, questo credo a sia la forza di questa Lazio. Ci sono tanti francesi e italiani, è una bella lotta fra le due fazioni.

Su Guendouzi 

Da quando sono arrivato alla Lazio tra me e lui è una battaglia continua, c’è stato poi l’incontro in Nazionale che ha fatto ridere però succede ad ogni allenamento quando siamo contro. Ci divertiamo ed è stimolante, Guendouzi è un grande giocatore, è bello confrontarsi con lui, fa crescere.

Rovella e le sue passioni

Sono attento alla moda e mi piace uno stile sobrio ed elegante, Guendouzi è un disastro, sempre in tuta, anche Gila…

Sulla convocazione in Nazionale  

Ci speravo, ma non me l’aspettavo, ero in macchina con la mia ragazza e mi sono arrivate molte chiamate dalla mia famiglia e dai miei amici, abbiamo aperto Instagram e abbiamo visto la convocazione. Mio papà era in lacrime ed è stato un momento molto bello.

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