È volato dove solo le aquile osano. In cielo e in terra, Castellanos è volato sotto la Nord al debutto da titolare all'Olimpico. Che grinta, che gol, e poi che assist di testa per Vecino, ancora in volo. Alla faccia di Dybala e Lukaku, la Taty mask fa esultare un altro popolo: «Ho iniziato a farla in Uruguay, mi piace tanto. Soprattutto però sono contento del mio primo gol davanti ai tifosi, sul nostro campo, un'emozione unica. Luis Alberto mi ha detto in spagnolo di attaccare la profondità, ha tradotto quello che mi chiedeva Sarri da qualche minuto. Il tecnico mi sta aiutando molto a crescere, sarà fondamentale per il futuro». Mau non lo conosceva, non aveva avuto il tempo di testarlo meglio in ritiro. Pian piano però sta scoprendo le carte di quest'argentino, tecnico, tosto, con la voglia di spaccare il mondo e nessun timore di mettersi sulle spalle la Lazio. Nemmeno quel numero 19, che fu di Lulic, o il posto di una leggenda in attacco: «Non posso minimamente paragonarmi a Immobile, ho solo da imparare da uno che ha segnato così tante reti in carriera. Fra noi c'è una sana competizione, io do il massimo, ma lui è e rimane il nostro simbolo». Il capitano, coccolato dagli striscioni di supporto di uno stadio intero, è sceso negli spogliatoi a fine gara per fare i complimenti a Castellanos. GODURIA - «Hola», risponde da ieri Lotito al telefono. Il presidente lo ha preferito a Sanabria, ha speso 19 milioni (bonus compresi) per portarlo a Roma e urla da quel giorno «Ho preso un fenomeno». Voleva che Sarri ne facesse esprimere il talento, ovvio che ora gongoli e sia al settimo cielo: «Adesso cosa dicono del mercato? Non solo del Taty. Avete visto Guendouzi, Rovella, Isaksen che partita hanno fatto?». Dallo svedese è nato il cross di Marusic, per la sponda di Castellanos e la semirovesciata di Vecino, sempre più amuleto. Tre gol dell'uruguagio, tre vittorie su quattro (Torino, Celtic e Atalanta) della Lazio: «È stata una partita dura per noi, perché abbiamo fatto la prima mezz'ora molto bene, poi ci siamo fatti pareggiare e non era affatto scontato portare 3 punti a casa in questo modo». Dopo l'80', ancora in zona Caicedo: «Questa vittoria è fondamentale per tornare nei posti Champions. Dobbiamo giocare per tutti i 90 minuti come nel primo tempo». Glasgow ha sbloccato il cervello: «I risultati aiutano, quando non arrivano i 3 punti si perde fiducia, ma abbiamo una buona rosa, ricambi di qualità e speriamo di tornare in alto perché la stagione è ancora lunga e nulla è perso». C'è Vecino a recuperare i gol dispersi sul mercato: «Milinkovic era importante per noi, ha fatto anni pazzeschi, ma quest'anno ci sono più scelte e cerchiamo sempre di dare il nostro contributo». Il nome di Mattias sul tabellino sta diventando una sentenza di successo. Il Messaggero/Alberto Abbate

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