PRIMAVERA| Sanderra: "Giusto continuare con la Lazio, la priorità è creare giocatori per…"
Mister Sanderra ha annunciato il rinnovo di contratto in una lunga intervista rilasciata ai microfoni ufficiali del club
Mister Sanderra ha annunciato il rinnovo di contratto in una lunga intervista rilasciata ai microfoni ufficiali del club.
Le parole di Mister Sanderra a Lazio Style Channel:
Rinnovo di contratto?
Eravamo già d'accordo con la società da un po' di tempo, dopo un bellissimo biennio era giusto continuare penso che ci siano tutti i presupposti per cercare di fare il massimo e creare ragazzi per fare bene nei campionati professionistici.
Anche per lei è una questione di stimoli, pensa di andare oltre?
Difficile trovare di meglio della città dove sono nato ed un centro sportivo come Formello con un Presidente ed un Direttore che mi hanno dimostrato tanta stima che è reciproca, con un ambiente del genere dove vuoi andare?
Obiettivi?
I risultati importanti nel settore giovanile sono quelli di sfornare calciatori e quest'anno lo abbiamo fatto, abbiamo fatto crescere giocatori molto richiesti tra cui qualcuno è andato via mentre altri si stanno allenando in Prima Squadra. Al di là del piazzamento in classifica il vero obiettivo per il settore giovanile è questo.
Lo spirito di squadra della Primavera?
Questo è nel DNA del nostro staff: cercare di creare un gruppo che abbia un corpo e un'anima, abbiamo sempre avuto dei leader in squadra che hanno a sua volta creato nuovi leader propagando la nostra filosofia di calcio che prevede che quando si gioca si dà sempre tutto e la gente si è appassionata: questo è il riscontro interessante ovvero che la gente ti segue.
È replicabile questa situazione?
Certi tratti devono essere replicabili, la Lazio deve avere un proprio DNA con giocatori al servizio della società. Non so se sia replicabile il grande risultato dello scorso anno perché ogni gruppo è diverso dall'altro. Stiamo cercando di instillare la cultura del lavoro in cui il ragazzo si possa identificare con sé stesso e con gli altri così da avere un gruppo solido con radici profonde che non si destabilizzi alla prima difficoltà.
Sembra un po' un anno zero con che spirito si deve ripartire?
In un calcio sempre più tecnologico in cui si misura sempre tutto, c'è anche l'anima e lo spirito, stiamo cercando di lavorare sul nostro inconscio e la nostra mente. Sono propenso a lavorare su questo aspetto perché penso che un migliore uomo ti renda poi un miglior calciatore. La sfida è dunque di migliorare i ragazzi come uomini per esprimere il loro potenziale.
La Youth League è stata una bella palestra che quest'anno non ci sarà, cosa comporta avere un impegno in meno?
La Youth League è stato un qualcosa di straordinario, il confronto deve sempre essere migliorativo. Quest'anno abbiamo questo torneo in Messico che vediamo cosa ci potrà dire. Senza Youth League non serve costruire una rosa con un gran numero di giocatori, avere due giocatori per ruolo è più che sufficiente.
Inizio tosto in campionato?
Vedo tutti preoccupati di questo avvio, ma alla fine tutte devono incontrare tutte. Le partite sono tutte difficili e queste sfide magari possono darti stimoli in più. Le sfide alla fine sono sempre con noi stessi.
Partire forte può dare fiducia?
Nel calcio italiano ci si focalizza sempre sul risultato e partire magari male può generare ansia, ma se ci si concentra sulla natura prestativa della squadra devi sempre pensare a migliorarti anche perdendo le partite. La scorsa volta ai ragazzi parlavo di fedeltà, riconoscere anche la sconfitta perché è un'opportunità che può creare riscatto e miglioramento
Quanto confida su chi è rimasto?
Una metà gruppo è rimasta e possono essere veicolanti quella che è la nostra filosofia che volgiamo però arricchire, andare nel nuovo anche con margine di rischio. Cercheremo di apportare situazione mentali, tattiche e tecniche nuove.
Bordon tornerà a fare il difensore centrale?
Bordon è diventato eclettico può fare il difensore centrale ed il mediano, più cose sanno fare meglio è. La specificità è importante ma anche l'universalità lo è, lo vediamo anche ad alto livello.
Caratteristiche nuove nella parte nuova del gruppo?
Dopo il Messico capiremo meglio il gruppo e penseremo a sfoltirlo, mandando a giocare chi non troverà spazio da noi. C'è un gruppo diverso fatto ad oggi da meno fisicità con meno gamba, ma ho fiducia che si possa rinforzare, poi il calcio non è solo fisicità, ma è anche mentalità.
Staff?
Abbiamo perso Simone Rughetti, ma è arrivato Marco Monteleone che ha lavorato nel calcio spagnolo, uno studioso di metodologia del calcio. A me piace gente con cui confrontarsi e crescere reciprocamente
Il calcio è troppo tattico?
In certe fasce d'età si esagera con la tattica, a 14-15 anni il calcio andrebbe lasciato più libero in certi momenti. Quando si arriva in Primavera e Prima Squadra la tattica fa parte del nostro bagaglio. La tattica così da sola però non serve a niente, servono anche altri elementi.
Quanto manca ai giovani italiani per vederli un gradino più su?
Nei settori giovanili gli stranieri sono molti meno, ma quando si arriva in Primavera diventano troppi e va messa una limitazione. Oltre le limitazioni però c'è un fatto culturale quando il giovane è bravo va subito lanciato, credo che culturalmente siamo legati al fatto che l'esperienza possa essere tutto, ma secondo me la gioventù può essere un traino.
Serve rischiare, l'idea deve essere più forte di un regolamento: l'idea di crederci, ma dietro deve esserci una metodologia ed un rinnovamento da parte di certi vertici. Serve avere freschezza di idee.
Priorità per la prossima stagione?
Creare giocatori forti. Fa sempre piacere avere risultati ma per farlo devi avere una squadra forte.
Alzare la posta in palio può creare nuovi stimoli?
Il sogno è sempre bello, ma poi c'è la realtà. Oggi la Primavera viene vista ancora come formativa, l'importanza di fare risultato c'è ma in questi anni hanno vinto squadre a sorpresa ma poi farei un conto di quanti giocatori escono da quelle primavere.