La Repubblica | Lazio, Luis e il posto fisso
I fantasisti non amano il posto fisso, ma Luis Alberto se l'è guadagnato, ci ha preso gusto e adesso guai a farlo tornare nel precariato. E proprio un altro, il Toque: «A un certo punto della stagione - l'elogio di Sarri - ha iniziato ad allenarsi in un modo diverso, con un'applicazione e un'intensità che non avevo visto prima. E dopo 20 giorni il suo rendimento è cresciuto a dismisura. Adesso ci dà garanzie, sta vivendo un momento straordinario». Ha deciso la sfida con la Samp, Luis Alberto, con una magia delle sue, ma non solo: è il giocatore della Lazio (sorpassata la Rma) che ha percorso più chilometri, 11.996. Numeri da urlo, davvero: è stato il migliore per palloni giocati (113), passaggi riusciti (71) e passaggi chiave (3). Non puoi esprimerti così se non sei accompagnato da una forma fisica al top, ecco perché quel nuovo modo di allenarsi ha impresso la svolta alla sua stagione. E adesso apre il sorriso, l'andaluso: «Ho cambiato un po' il mio modo di giocare, ora serve più equilibrio e devo aiutare in fase difensiva. Faccio ciò che mi chiedono. Fisicamente sto bene, per questo il mister mi mette in campo, altrimenti starei in pachina». Come è successo tante volte prima della sosta, quando Sarri lo utilizzava part time: era stato titolare solo 5 volte su 15 partite, con 3 gol e 1 assist; dopo la pausa per il Mon-diale, nel 2023, ben 8 le gare da titolare su 9, con 2 gol e 2 assist. In tutto sono 5 reti in campionato, quella segnata alla Samp forse la più bella, in ballottaggio con il siluro rifilato all'Inter, sempre sotto la Nord. A 30 anni suonati, il Toque il posto fisso se lo tiene stretto: vuole incantare anche nella sfida più difficile, venerdì contro il Napoli capolista. Andrà in panchina invece il suo amico e connazionale Pedro, alle prese con un'altra frattura: dopo il naso, la mano sinistra. Gli è stato applicato un tutore, con una speciale fasciatura sarà disponibile - in versione Robocop - anche venerdì sera. Si è fatto male, l'attaccante spagnolo, già nei primi minuti della partita con la Samp, ma ha continuato a giocare quindi a dribblare, sgommare, tirare, ha colpito il palo, poi' nel secondo tempo è rientrato in campo con il braccio fasciato, infine ha lasciato il posto a Zaccagni al 12' della ripresa. Ieri i controlli in Paideia e la diagnosi, peraltro prevista. Ma Sarri a Napoli potrà contare su di lui. Squalificato invece Casale: toccherà a Patric e Romagnoli provare ad arginare quel fenomeno di Osimhen. La Repubblica/Giulio Cardone