Non poteva esserci atterraggio più morbido, per la Lazio, nello sbarco in Champions League dopo tre anni di assenza. Il Gruppo E con Feyenoord, Atletico Madrid e Celtic rappresenta senza dubbio una grande opportunità offerta ai biancocelesti dall'urna di Montecarlo, che troppo spesso sa essere spietata per chi come, la Lazio, stazionava in una pericolosa terza fascia. Invece Maurizio Sarri, che un attimo prima ha rischiato di incrociare il Psg e il Borussia Dortmund (poi destinate al Milan), ha potuto tirare il primo sospiro di sollievo di una stagione iniziata con fin troppe preoccupazioni. E di temi, per la squadra biancoceleste, in questo girone ce ne sono parecchi. Intanto sono tre avversarie che nella storia recente hanno eliminato la Lazio sempre in Europa League: per ultimo il Feyenoord, che solo lo scorso anno conquistò l'unico posto utile per gli ottavi, condannando Sarri alla retrocessione in Conference League. E poi il Celtic nel 2019, che battendo l'allora Lazio di Simone Inzaghi, sia all'andata che al ritorno del girone, la condannò all'eliminazione. Stessa sorte nel lontano 2012, stavolta per mano dell'Atletico Madrid ai sedicesimi di finale. Quello stesso Atletico allenato per il 13° anno consecutivo dall'ex più atteso e più amato dai tifosi laziali: quel Cholo Simeone campione d'Italia con la maglia biancoceleste nel 2000 e ancora oggi idolo indimenticato di un popolo intero. I Colchoneros hanno iniziato la Liga con due vittorie e un pareggio, in più sono reduci dal clamoroso 7-0 rifilato al Rayo Vallecano. Eccola allora la favorita per conquistare la vetta del girone, data anche l'esperienza e l'elevato tasso tecnico garantito da giocatori come Morata, Depay e De Paul, fuoriclasse che in una competizione come la Champions League sanno spesso fare la differenza. Di sicuro alla Lazio è capitata la testa di serie sulla carta più abbordabile: quel Feyenoord campione d'Olanda ma autore oggi di una partenza a rilento in Eredivisie, complice anche un mercato che sembra aver indebolito Arne Slot. A chiudere il girone c'è il Celtic, scheggia impazzita del gruppo e ultimo vincitore del campionato scozzese per la 53° volta.

Dettaglio da non trascurare sarà poi l’ordine pubblico: esistono precedenti spiacevoli con tutte e tre le tifoserie (Feyenoord in primis), servirà massima attenzione anche fuori dal campo. Ma i presupposti per vedere una Lazio protagonista sembrano esserci tutti, se lo augura anche Enrico Lotito, figlio del patron e oggi direttore generale del club, che ha commentato così il sorteggio: «In Champions League nessuna partita è semplice. Dobbiamo affrontare avversarie particolarmente impegnative, ma questa è la Champions e daremo come sempre il massimo. Il doppio impegno non ci spaventa, sappiamo che sarà non semplice ma siamo una squadra che non molla mai e quando c’è una sconfitta siamo abituati a rialzarci e a lottare fino alla fine». TuttoSport/Francesco Tringali

ESCLUSIVA| Napoli-Lazio, il doppio ex Raffaele Sergio: "Biancocelesti con una propria fisionomia e acquisti adatti, non mi spiego la partenza. Ecco cosa manca alla squadra di Sarri..."
Il Tempo | Lazio, subito Guendouzi: Sarri ci pensa