Pietro Leonardi: "C'è stata l'opportunità di venire alla Lazio, ero un ragazzo di curva"
Un ruolo chiave nel Parma che sfiorò l'Europa per la mancata concessione della Licenza UEFA, con un desiderio di approdare alla Lazio che non si è mai tramutato in realtà. Una passione sfrenata sia verso il calcio che verso i colori biancocelesti, dovuta alla fede del padre, definito "tifoso accanito della Lazio". Ai microfoni di Radiosei quest'oggi si è raccontato Pietro Leonardi, parlando dell'opportunità di lavorare nella Lazio e della sua passione verso questi colori, e tracciando un bilancio della situazione attuale dei club e dell'affare Torreira. Ecco le sue parole:
Sul mancato approdo in biancoceleste - “C’è stata, un paio di volte, l’opportunità di venire alla Lazio. Dopo il caos di Parma sono stato ‘messo fuori’ e adesso vedo il calcio diversamente. Non ho mai nascosto che venire alla Lazio era un mio desiderio. Quando c’è stata la possibilità qualcosa è andato storto. E’ stato un qualcosa che è rimasto un desiderio, ma sono contento di ciò he ho fatto in tanti anni di carriera. Mi spiace anche per mio padre che non c’è più, era un tifoso della Lazio accanito. La Lazio è qualcosa che ti senti, peccato che il desiderio non si è tramutato in realtà. Fino all’inizio della mia carriera, ero un ragazzo di curva. Forse era meglio che non lo dicevo (ride, ndr). La passione per il calcio e per la Lazio, nasce da mio padre.
E’ un periodo in cui ci sono problemi per tanti club, a livello economico. Il fattore cessioni è determinante per tutti e questo fa sì che ci siano difficoltà ad effettuare alcuni investimenti. In questa fase la maggior parte delle squadre stanno creando gli spazi per migliorare le rose. Penso che non debba essere un momento di preoccupazione per i tifosi, l’importante è essere pronti per la prima gara ufficiale. Partire per il ritiro con la squadra già formata, certo, è un enorme vantaggio, soprattutto se il tuo allenatore si chiama Sarri.
Sulla trattativa Torreira - La riservatezza della notizia porta ad un risultato migliore per il club. Ognuno fa il suo lavoro, fa parte del gioco. Situazione Torreira? E’ la conferma che – quando esce una notizia – c’è tanto caos. Ognuno fa i suoi interessi, anche il procuratore ovviamente. Rendere pubblici i numeri di una trattativa non la facilita. Giusto che il club si innervosisca per la situazione. Penso che la dichiarazione ufficiale su un giocatore che non è della Lazio non sia arrivata al momento giusto. Mi successe una cosa una cosa simile con Inler”.