ESCLUSIVA | Cribari: la Lazio rappresenta il punto più alto della mia carriera. Su Lazio ed Empoli dico che…”
A pochi giorni dalla sfida Lazio-Empoli, è intervenuto ai nostri microfoni un doppio ex importante
Dopo la retrocessione con l’Empoli nel 2004 e l’acquisto da parte della Lazio, che ricordi ha della sua esperienza a Empoli e a Roma?
Empoli e Lazio, in modi diversi, rappresentano per me le società e gli anni più belli della mia carriera. A Empoli sono arrivato ragazzino, avevo 17 anni e ho vissuto momenti bellissimi con la primavera, con mister Gelain e Mister Cecconi, abbiamo vinto lo scudetto primavera nel 1999 e l’anno dopo il torneo di Viareggio. L’Empoli mi ha dato l’opportunità di diventare professionista e giocare in prima squadra con mister Silvio Baldini, sono maturato e ho avuto possibilità di giocare in serie A. Ricorderò sempre la promozione in serie A e la salvezza l’anno dopo. Sono anni che mi sono rimasti nel cuore e che mi hanno dato l’opportunità poi di vivere anni ugualmente splendidi a Roma con la Lazio. La Lazio rappresenta il punto più alto della mia carriera, tantissime emozioni, tanti amici conosciuti ad Empoli li ho ritrovati alla Lazio come Tommaso Rocchi, Simone Del Nero, Manuel Belleri.
Qual è il ricordo più bello che ha con la Lazio e con la tifoseria biancoceleste?
I bei momenti a Roma per me sono stati tanti, l’esperienza in Champions, la partita contro il Real Madrid all’ Olimpico, i derby, soprattutto quello del 10 dicembre 2006 vinto 3-0, un altro derby vinto 3-2 nel all’ultimo secondo con gol di nel 2008. Il derby è un’esperienza che rimane ad un calciatore. Un momento che mi ha legato tanto ai tifosi laziali è stata la partita contro la Dinamo Bucarest, avevo appena avuto un infortunio allo zigomo, mi avevano operato e messo 3 placche e 18 viti. In una situazione di emergenza, sono sceso in campo, sacrificandomi dopo pochi giorni dall’intervento. Abbiamo portato a casa la vittoria e la qualificazione in Champions League, questo momento mi ha legato particolarmente alla Lazio e a tantissimi tifosi biancocelesti
Alla Lazio ha legato, in particolare, con qualche compagno? Che tipo di allenatore era Delio Rossi?
Sono rimasto legato a molti compagni: Tommaso Rocchi , Simone Del Nero, Christian Manfredini che sento anche adesso, Manuel Belleri, settimana scorsa ho sentito Angelo Peruzzi e mi ha fatto un enorme piacere. Mio figlio vuole diventare portiere, così gli ho detto che ho giocato con uno dei portieri più forti della storia, Angelo ha mandato un messaggio e un augurio a mio figlio, è stato bello. Delio Rossi è uno degli allenatori più importanti della mia vita, oltre alla fiducia che mi ha dato, mi ha completato come difensore, insegnandomi tanti movimenti e tante altre cose. Ho la possibilità di sentirlo ogni tanto ancora oggi, è un allenatore molto umano, lavora tantissimo, semplice e molto umile, ho soltanto bei ricordi con lui e tanto per cui ringraziarlo.
Come ha vissuto il derby di Roma? Ci sono delle eventuali somiglianze con quello tra Empoli e Fiorentina (due città che distano solo 25 km l’una dall’altra) ?
Non ho mai giocato il derby tra Empoli e Fiorentina perché era un periodo in cui la Fiorentina era retrocessa in serie B, ma è difficile fare un paragone con il derby di Roma, ho avuto anche la possibilità di giocare quello tra Celtic e Rangers in Scozia, ma il derby capitolino è unico al mondo, per quello che rappresenta questa partita e quello che senti durante la settimana prima vivendo a Roma. Avere il coraggio di giocare questa partita rappresenta tanto, ti fa maturare come calciatore, ma soprattutto come uomo.
Come vede la nuova Lazio di Baroni, considerando gli ottimi risultati ottenuti finora e l’assenza di alcuni riferimenti degli scorsi anni, primo fra tutti l’ex capitano Immobile?
La Lazio è cambiata un po’ rispetto agli scorsi anni, soprattutto per i riferimenti nello spogliatoio che sono partiti come Immobile, Felipe Anderson e Luis Alberto. Baroni ha cominciato bene il suo lavoro, deve continuare su questa strada, cercando sempre di più la compattezza del gruppo e sapendo che, essendo l’allenatore della Lazio, deve puntare sempre in alto. La società merita di lottare per i primi posti in classifica, è quello che si aspettano l’ambiente e i tifosi, la Lazio ha le carte in tavola per poterlo fare.
Che ne pensa dell’ottimo avvio di campionato dell’Empoli, ancora imbattuto e in serie A da oramai tre anni?
L’Empoli ormai non è più sorpresa per nessuno, è una realtà importante da tanti anni, conosco la società e il suo presidente, so come lavora, soprattutto con i giovani, non mi sorprende più questa squadra. Ha cominciato benissimo la stagione e credo possa puntare anche a qualcosa in più del suo obiettivo principale, la salvezza. Credo che questa squadra quest’anno possa provare anche ad arrivare più in alto in classifica.
Quale potrebbe essere il traguardo stagionale a cui entrambe le squadre potrebbero puntare?
Il traguardo principale per l’Empoli è la salvezza, ma credo che possa puntare ad arrivare più in alto, provando a conquistare un posto nelle coppe europee. La Lazio, invece, sicuramente deve puntare ad arrivare tra le prime quattro del campionato per giocare la Champions League. Credo sia questo che si aspettano le rispettive tifoserie.