Bologna-Lazio, Sarri: "Eravamo scarichi mentalmente e fisicamente, l'unica squadra in Europa a giocare dopo 60 ore. Noi dobbiamo ancora cambiare mentalità"
Al termine della partita persa dalla Lazio contro il Bologna al Dall'Ara l'allenatore dei biancocelesti Maurizio Sarri è intervenuto ai microfoni di DAZN. Queste le sue parole: "Siamo arrivati scarichi dal punto di vista delle energie fisiche e mentali, abbiamo visto una squadra passiva sia in maniera offensiva che difensiva, ma la partita di oggi non è qualcosa di tangibile, perché non giudicabile. Siamo stati l'unica squadra in Europa a giocare dopo 60 ore, noi dobbiamo lavorare sulle questioni nervose e fisiche, ma non può diventare un alibi. Un giocatore mi ha preso da parte e mi ha detto che è da anni che si fa così, cioè ad un ottimo periodo si alternano delle sconfitte. Non so se sia un motivo ambientale o mentale dei leader. Però bisogna lavorarci e fare in modo che la gioia per una partita duri 7-8 ore e poi si pensa a dopo, ne vale delle prestazioni il fatto di mantenere il morale alto per un periodo lungo, ma questa squadra si accontenta delle vittorie, sarà importante cambiare la mentalità. A livello di ambiente e pubblico non possiamo dire nulla, ci hanno sostenuto fino alla fine e non hanno nemmeno fischiato. Noi veniamo da una partita in cui abbiamo giocato molto sugli esterni e lo abbiamo fatto bene, mentre oggi volevano giocare con la palla addosso e scardinare un 5-3 negli ultimi 25 metri con la palla addosso non è facile. Penso che oggi non era un discorso tattico ma di interpretazione, una squadra pigra e spenta".
Di seguito, mister Sarri è intervenuto anche ai microfoni di Lazio Style Radio. Ecco le sue dichiarazioni: "Abbiamo fatto una partita senza energie, eravamo spenti sia dal punto di vista fisico che mentale. Il Bologna è stato attivo e reattivo, ci ha preso tutte le seconde palle. Bisogna valutare perchè siamo arrivati così scarichi.
Parlando negli spogliatoi, un giocatore che è qui da tempo ha detto: "Siamo sempre stati questi, dobbiamo cambiare mentalità. Per cambiare la mentalità ci vorrà tantissimo tempo". Purtroppo è vero, ma non so da cosa deriva. Sicuramente non dal pubblico che è stato meraviglioso, ci ha sostenuto fino alla fine, anche dopo la fine della partita.
Siamo stati l'unica squadra in Europa a scendere in campo a quest'ora, è un'anomalia che può aver influito. Non possiamo prenderlo come alibi completo, il nostro approccio lascia pensare che le energie a zero erano più quelle nervose che fisiche. L’arbitro non ha influito sull’andamento del match, ma scene di protagonismo come quelle di oggi si vedono solo in Italia".
Infine l'allenatore biancoceleste è intervenuto anche in conferenza stampa per analizzare la sconfitta contro il Bologna: "Il Bologna è entrato in campo in maniera molto determinata, mentre noi non avevamo energie nervose. Abbiamo disputato un match passivo, in difesa è mancato il sacrificio. La direzione arbitrale non ha inciso sulla gara, ma certi atteggiamenti li vedo solo da parte dei fischietti italiani.
Assenza di Immobile? Non è possibile spiegare una gara con la mancanza di un giocatore. Eravamo distratti e scarichi sia fisicamente che mentalmente. Siamo arrivati al match scarichi. Dobbiamo riflettere sui motivi che hanno portato a questa situazione. Non si può parlare dell'aspetto tattico considerando la situazione fisica e mentale di oggi".