Ciro Immobile si racconta: "Ecco il mio gol più bello. Spero la Lazio raggiunga livelli top nel mondo"
Ciro Immobile si è raccontato ai microfoni di Lazio Style Channel in una lunga intervista. Sono tanti i punti toccati dal capitano biancoceleste.
Ecco le sue parole:
"Esteticamente il gol più bello è quello a Cagliari di tacco, di gol brutti ce ne sono stati tanti sporchi ma comunque utili. In comune con la Lazio ho il 'non mollare mai', che lotta fino alla fine raggiungendo obiettivi anche nei momenti difficili. Mi sarebbe piaciuto giocare in attacco con Signori e Salas ma anche Veron e Nedved erano fortissimi, Signori in modo speciale era un bomber che segnava tantissimo e a cui piaceva passare la palla. La pazzia più grande dei tifosi sono i tatuaggi, ho visto miei tatuaggi di tutte le dimensioni.
L'anno dei 41 gol e l'anno della scarpa d'oro ero una macchina infallibile e sono anche stato fortunato a non avere problemi fisici, ma anche la prima stagione con Sarri dei 27 gol mi è piaciuta molto. Sono riuscito a dare il massimo con Sarri e Inzaghi. La partita perfetta è stata Lazio-Dortmund con gol e assist ad Akpa che mi sta ancora ringraziando. Zeman, Inzaghi e Sarri sono diversi, Zeman è indecifrabile perchè anche quando andava tutto bene per lui era tutto sbagliato, mi sono trovato bene con tutti e 3. Chi fuma di più tra Sarri e Zeman? è una bella lotta. Chiellini oltre le qualità tecniche non molla mai ed era difficile affrontarlo, era sempre concentrato.
Con Romagnoli ho fatto un bel lavoro (ride) l' ho convinto a venire, con la società ci siamo confrontati spesso sugli aspetti della persona, a volte indecisi su un qualche giocatore da acquistare ci chiedevano chi preferivamo a livello umano nello spogliatoio. Nel calcio ho molti amici, la prima amicizia l'ho fatta con Maniero, poi Insigne e Lorenzo Pellegrini anche se è della Roma e quando stiamo insieme non parliamo di calcio, anche con Zaccagni siamo molto amici e poi con Belotti che abbiamo vissuto la nazionale insieme e l'europeo.
Nani in allenamento era impressionante, Luis alberto è stato bravo a riprendere sè stesso e riprendersi la lazio perché all'inizio ha fatto tanta fatica ma piano piano con il lavoro e le qualita è venuto fuori ha fatto un lavoro incredibile, in allenamento si vedeva ma in campo mentalmente non era pronto ma poi è venuto fuori. Cerco sempre di mettere il bene della squadra davanti anche con Caicedo e Tucu abbiamo fatto stagioni importanti perché giocavamo come un tutt'uno mi piaceva che facevano gol.
Il più grande sacrificio dei miei genitori fu lasciarmi andare via da piccolo da casa che non era concepibile per mia madre. I primi tempi furono duri però avevo voglia di sfondare ed ero in un top club. Il numero 17 nasce da Pescara ci sono legato perché fu un'annata di lancio e nello stesso anno ho conosciuto mia moglie che è nata il 17. Jessica vive malissimo la partita è molto ansiosa ed è la prima tifosa e quando tiro i rigori è un dramma per lei.
È bello poter far vedere ai miei figli quello che ho fatto. Non so che faranno da grandi ma cerco sempre di essere da ispirazione e con mia moglie gli stiamo dando valori che saranno alla base della loro vita, cerco di aiutarli per quanto possibili per l'impegni con il calcio, a loro fa piacere che li seguiamo e mi fa piacere che hanno tante passioni. Mio figlio ha iniziato scuola calcio ma ha deciso lui A casa non si può tenere nulla ad altezza bambino perché Mattia e Andrea rompono tutti infatti la scarpa d'oro sta in alto. L'albero di natale non so se arriva a Natale.
I primi anni che si giocava meno andavo a pesca mi piace molto perché mi rilassa e c'è poca gente che per me è motivo di relax, andavo anche con qualcuno dello staff. Mi piacciono molto Leclerc ed Hamilton. Leclerc è talentuosissimo Hamilton ha molta grinta e ha fatto cose straordinarie. Sono molto appassionato di F1 ma la vita dei piloti è diversa dai nostri. L'attaccante perfetto ha il piede destro di Batistuta, il sinistro di Adriano, il colpo di testa di Trezeguet, l'opportunismo di Inzaghi e la tecnica di Ronaldo il fenomeno.
Esiste il nuovo Immobile? Ho sempre detto che non è tanto nelle caratteristiche ma quello che conta di più è la continuità, è facile fare 20 gol ma 5 campionati con 20 gol è complicato, questa è la continuità. L'attaccante deve fare gol. Tra 20 anni sarò felice se finito col calcio avrò raggiunti gli obiettivi prefissati. Al Ciro bambino direi di fare tutto ciò che ho fatto. Alla Lazio auguro di continuare a crescere e raggiungere obiettivi importanti e stabilirsi a livello top mondiale."