Il Tempo | Lazio in Champions: adesso è ufficiale
La Lazio torna in Champions due anni dopo l’ultima partecipazione peraltro funestata dall’assenza di pubblico per il Covid. I tifosi, quindi, torneranno a vedere una partita della coppa europea più importante dopo otto anni (preliminare perso contro il Bayer Leverkusen), quindici se consideriamo la fase a gironi. Un traguardo importante per il club, arriveranno almeno una cinquantina di milioni tra incassi e diritti televisivi, fondamentali per accontentare le richiesta di Sarri che vuole 5-6 rinforzi di qualità. Migliorare e allungare la rosa senza soffrire i tre impegni in settimana come accaduto in entrambe le stagioni con il tecnico toscano alla guida. Un difetto emerso, peraltro, anche con gli allenatori del passato segnale chiaro che la Lazio non ha mai avuto disponibilità tali per competere a grandi livelli in più competizioni. Già in settimana l’allenatore vuole confrontarsi col presidente Lotito per pianificare le strategie (ritiro fissato ad Auronzo dall’11 al 28 luglio). Inutile temporeggiare o perdere altro tempo: progetto giovani o giocatori più anziani? Questa è la prima domanda ma non l’unica con Sarri pronto ad incalzare il suo presidente su temi fondamentali per il progetto futuro.
Dal punto di vista economico c’è un altro obiettivo che ingolosisce il club: il secondo posto che vale almeno altri trenta milioni, forse qualcosa in meno. Qualificarsi in Champions da secondi consente di prendere dalla Uefa una quindicina di milioni in più tra diritti e market pool e almeno 12-13 per la partecipazione alla Supercoppa che si giocherà il prossimo gennaio in Arabia Saudita con finale a quattro (in caso di arrivo in finale la cifra potrebbe salire). Soldi importanti a cui si aggiungerà quasi sicuramente l’incasso della cessione di Milinkovic a un anno dalla scadenza di contratto. La richiesta è di quaranta milioni, ne entreranno meno ma alla fine Lotito avrà un tesoro da poter gestire di oltre 100 milioni, non pochi visti gli investimenti sempre molto misurati del passato. Tare medita l’addio, scenario sempre più probabile, a quel punto ci sarà un nuovo diesse che il presidente deve scegliere in fretta perché, ormai, non c’è più tempo da perdere (Accardi, Foggia o la promozione di Fabiani, i nomi più gettonati anche se è difficile capire le mosse del proprietario del club).
Sul mercato sono attese le prime mosse anche perché, come detto, tra un mese e mezzo si parte per il ritiro e Sarri gradirebbe avere il prima possibile i nuovi giocatori. Un terzino sinistro se non resterà Luca Pellegrini (i tifosi sperano nel riscatto dalla Juve), un secondo portiere (se parte Maximiano per andare a giocare), almeno due centrocampisti se non tre tra cui il regista titolare, il sostituto di Milinkovic e un altro in caso di partenza di Marcos Antonio o Basic. Infine gli attaccanti, almeno un esterno (in cima alla lista Berardi del Sassuolo gradito al tecnico), se non due in caso Pedro andasse via, più il vice Immobile. Una rifondazione che non può più aspettare, Sarri chiede chiarezza e un incontro nei prossimi giorni. È arrivato il momento delle scelte. Il Tempo/Luigi Salomone