Fraioli
Fraioli

Lotito e Fabiani si erano interrogati sino all'una di notte, lunedì nella pancia dell'Olimpico. La società continuava a ritenere Sarri il meno responsabile del crollo, non voleva darla vinta a chi remava contro all'interno e all'esterno, e oltretutto non intravedeva valide alternative possibili in panchina, in questo momento. Sarri ha colto il club in contro tempo ieri pomeriggio. Nella notte si era confrontato nella sua villa all'Olgiata sino alle 3 con il suo staff tecnico (che pretende mensilità e premi non ancora pagati, prima di seguirlo sull'addio), aveva già deciso ieri mattina di fare un passo indietro. Nessuno ci credeva, cantastorie negavano tutto prima di rimanere di stucco. Poco dopo l'ora di pranzo Mau si è presentato a Formello con le dimissioni in mano. La Lazio ha provato invano a respingerle, ha capito che accoglierle era l'unico rimedio per provare a dare un senso a questa stagione sino a maggio. Sarri ieri se n'è andato come è arrivato, alle 17 sul lato passeggero di una porche nera, la tuta della Lazio e l'ultima sigaretta spenta al tramonto. Tutto in fumo.

 

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Il Messaggero | L'ultima giornata di Sarri a Formello
Il Messaggero | Polveriera Lazio