Il rendimento di Zaccagni e Felipe Anderson nella rincorsa ad un posto in Champions League
Sin dall'arrivo di Maurizio Sarri sulla panchina della Lazio era chiara l'importanza che i due esterni offensivi del 4-3-3 avrebbero avuto per le fortune biancocelesti. Dalla prima stagione del tecnico toscano sono stati Mattia Zaccagni e Felipe Anderson i due titolari che in lungo e in largo hanno giocato un ruolo chiave nello scacchiere sarriano. Dopo il successo ottenuto al Castellani di Empoli la Lazio ha raggiunto il nono posto in classifica, al momento a sette lunghezze di distanza dal quarto posto in classifica occupato dal Bologna di Thiago Motta. E' stato proprio Zaccagni a chiudere la gara dello scorso venerdì, blindando il successo con la sua terza rete in campionato, accompagnato da un Felipe Anderson come sempre applicato in fase di non possesso, con il brasiliano che a più riprese si è mostrato propositivo anche in fase offensiva.
Per una Lazio che fin qui ha faticato in termini di gioco e risultati, il rendimento dei due esterni è stato al di sotto delle aspettative, dopo che entrambi avevano brillato con continuità nel corso della passata stagione: tre gol e nessun assist per l'ex Hellas, un solo gol e cinque assist per il brasiliano, per dei numeri che raccontano qualcosa dei soli diciotto gol segnati in diciassette gare di Serie A.
Analizzando lo scorso campionato di Zaccagni, i numeri alla diciassettesima giornata erano ben diversi: sei reti messe a referto contro Napoli, Spezia, Fiorentina, Atalanta, Salernitana ed Empoli, accompagnate da tre assist. Sulla falsa riga dell'ex Hellas Verona si muoveva Felipe Anderson, che a questo punto della scorsa stagione aveva siglato due assist e quattro reti, messe a segno contro Inter, Atalanta, Roma ed Empoli. Senza dubbio la crescita in termini di numeri per il brasiliano era stata aiutata dal suo spostamento da falso nove, dopo l'infortunio di Immobile arrivato nel primo tempo della sfida dell'Olimpico contro l'Udinese: tuttavia poche volte Felipe Anderson è riuscito a incidere offensivamente dalla propria fascia di competenza, faticando come lo stesso Zaccagni dall'altro lato del campo.
Lo scorso campionato ha messo in mostra un rendimento incredibile e probabilmente difficilmente ripetibile: per Zaccagni è stata la migliore stagione dal punto di vista realizzativo, considerando che i cinque gol del 2020-2021 erano stati il suo miglior bottino mai raggiunto. Discorso simile per Felipe Anderson, che solo nel 2014-2015, stagione della sua consacrazione, era riuscito a mettere a referto dieci reti. Con un discorso di rinnovo contrattuale per entrambi ancora in bilico, è evidente quanto sia importante per Sarri ritrovare la continuità in zona gol dei due, per una rincorsa ad un posto in Champions League che per quanto complicata non è ancora compromessa: i biancocelesti hanno gettato al vento tante occasioni nel corso di questi primi mesi di campionato, motivo per il quale trovarsi a soli sette punti dal quarto posto può essere considerato un affare.