Intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, Gabriele Cioffi, ex tecnico di Udinese e Hellas Verona con esperienze anche in Inghilterra come allenatore del Crawley Town e collaboratore tecnico al Birmingham City, ha espresso il suo parere sul lavoro svolto da Marco Baroni sulla panchina della Lazio. Ha inoltre analizzato la difficile doppia sfida contro il Napoli che la Lazio affronterà nel giro di pochi giorni: domani, giovedì 5 dicembre in Coppa Italia, e domenica 8 dicembre in Serie A. Un banco di prova importante per la squadra di Baroni, chiamata a dare una riposta dopo il brutto pareggio con il Ludogorets e la sconfitta rimediata a Parma per 3-1. Queste le sue parole:

Cioffi
Gabriele Cioffi

Differenze tra calcio inglese e calcio italiano

Prima di far giocare i giovani apriti cielo, bianco del Monza ha trovato grande spazio. Più giocano più migliorano, se uno è bravo a 17 anni, rimane bravo. In Italia si ricerca l’esperienza. Io li ho fatti giocare, chi meritava e chi non meritava non ha più giocato. Il tempo è poco, ma quello dipende dall’allenatore, come interagisce una società.

Sul calcio italiano

I giovani non hanno bisogno di tempo ma di giocare. Quando uno non si allena non migliora, si migliora giocando. Ci sono giocatori come Folorunsho che potevano arrivare prima ma sono state fatte altre scelte. È possibile che dalla Serie B non ci sia un giocatore buono per la Next Gen?

Sul nuova format delle coppe europee

Il format nuovo delle coppe ha livellato molto il campionato, prima i calcoli li potevi fare, ora ti ritrovi con 2 sconfitte e 4 pareggi e magari ti trovi nei playoff. La Lazio ha l’Ajax... vedo un campionato molto raccolto in due fasce, non c’è più la classe borghese.

Su Napoli-Lazio

Le ho viste quasi tutte le partite della Lazio, mai sbagliate, puoi giocar bene o meno bene, ma non ha mai avuto segnali di una squadra che stacca la spina. Sempre squadra, sempre attivi, credo farà la stessa cosa domani. Credo che Baroni si concentrerà sulla prima partita, la scelta difficile è stata gestire i giocatori, il momento mentale e di forma, per poi spingere il giocatore. Poi rischi di perdere il flusso dei giocatori, della squadra. Magari sbagli facendo giocare uno per forza e togli un altro, ma Baroni è stato eccezionale in questo, nella gestione

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