CdS e l'espressione fuori luogo su Paparelli- La risposta del giornalista
Il Corriere dello Sport riporta nella giornata odierna un articolo il cui tema principale è la Roma, con la nuova presidenza, i Friedkin e Mourinho, nel quale compare una frase molto spiacevole riguardante un tifoso laziale, Vincenzo Paparelli, morto tragicamente il 28 Ottobre 1979, a causa di un razzo lanciato dalla Curva Sud da ragazzi appartenenti al tifo romanista, verso la Nord. Queste le parole usate nell'articolo: "Friedkin & Mou associati hanno riportato la religione del tifo a Roma come non accadeva dagli anni 60. Molto prima che un razzo, da curva a curva, sfondasse la faccia dello sventurato Paparelli". Un evento tragico, inserito in un contesto non consono, con una leggerezza inaudita.
Arriva poi la risposta di Giancarlo Dotto (giornalista CdS): "Non devo scusarmi perché non c’è niente di cui scusarsi. Ho scritto decine di pezzi esecrando quel delitto barbaro e parlandone come dell'atto primigenio della violenza negli stadi. Feci anni dopo una intervista al fratello, una delle più commoventi in assoluto. Ero allo stadio quel giorno. Mi sono immedesimato più di tanti che mi augurano razzi a ritroso nella "faccia sfondata" dello sventurato Paparelli. Se ho usato un'espressione brutale è perché brutale, odioso e terribile fu l'atto. Chi mi legge anche una sola volta sa che per me la lingua non deve edulcorare con una finta e stucchevole pietà la crudeltà della vita quello fu un atto crudele, mostruoso e ingiustificabile nei secoli e nei millenni. Lo penso e lo scrivo oggi, l'ho pensato e scritto sempre".