Aaa, cercasi il vecchio-vero Zaccagni. L’edizione stagionale dell’ arciere biancoceleste sta deludendo tutti, tifosi e Sarri, che non si spiegano la sua involuzione nella metà campo avversaria. L’anno scorso era un punto di forza. A destra era devastante, saltava sempre l’uomo, segnava (10 gol) , faceva assist (10) e ripiegava molto in fase difensiva. In questa stagione, invece, è cambiato. Non nell’applicazione e nel sacrificio, quanto nel rendimento in fase di possesso: un po’ come Felipe Anderson, meno concreto del passato campionato. In 14 partite Zaccagni ha realizzato un solo gol e un solo assist. Decisamente troppo poco.

“Il problema dell’inizio di stagione non è stato l’inserimento dei nuovi, ma il rendimento dei vecchi, non all’altezza dell’anno scorso”, ha detto Sarri la scorsa settimana.

Il riferimento è anche a Zaccagni, tanto che ora non è più intoccabile. I tifosi sono diventati molto critici e sono preoccupati, non capiscono cosa gli sia successo. Sanno che le fortune della Lazio dipendono anche dal ritorno ad alti livelli dell’esterno 28enne italiano che quando si accende fa la differenza. Venerdì a Bologna è subentrato nella ripresa ma non ha inciso. Martedì con il Feyenoord in casa Zaccagni tornerà titolare, così come domenica con il derby con la Roma, contro cui l’anno scorso segnò il gol decisivo. Saranno due partite chiave per tutta la Lazio ma anche per l’arciere ex Verona, che ha l’occasione per spegnere le polemiche e tornare a esultare. Lanciando frecce per aiutare la squadra ad agguantare la Champions. E magari guadagnarsi anche il rinnovo, che il suo agente aveva chiesto in estate a Lotito. TuttoMercatoWeb/Riccardo Caponetti

Kamada e l'Europa, è qui che il nipponico si esalta...
Vincenzo D'amico avrebbe compiuto oggi 69 anni, il ricordo della società- FOTO