Sarri e l'equilibrio ritrovato, ora la Lazio vola grazie alla difesa
L'avventura di Maurizio Sarri sulla panchina della Lazio era iniziata a gonfie vele. 9 gol e solo due subiti avevano di fatto alzato da subito le aspettative sul tecnico toscano. Poi sono sorti i primi problemi, le prime sconfitte, e i diversi scivoloni in campionato. Bologna e Verona ne sono l'esempio. Il problema dei primi mesi era l'adattamento al nuovo modo di giocare.
La difesa a quattro, il pressing alto e il fraseggio sullo stretto, avevano creato non poche difficoltà ai giocatori, abituati, quasi tutti a giocare in un modo completamente diverso. I troppi gol incassati poi, diventati quasi un abitudine avevano gettato nello sconforto quasi tutti. Nei mesi scorsi l'impressione era quella di una squadra svogliata e scarica mentalmente. Quasi tutti sembravano arrendersi, tranne uno: Maurizio Sarri. L'ex tecnico del Napoli, ha sempre predicato la calma, cercando di tranquillizzare tutti. Si è arrabbiato quando doveva farlo, ha strillato quando lo riteneva giusto e si è imposto con i suoi metodi e il suo credo. Da qualche mese la Lazio sembra essere un vero fiore che brilla, un diamante raro che regala emozioni. Le ultime uscite hanno di fatto mostrato l'idea calcistica di Sarri. La Lazio da Gennaio ha invertito la rotta. Gioco, pressing e possesso palla, giocatori ritrovati: Felipe Anderson e Leiva, e i nuovi che brillano ancor di più: Zaccagni e Pedro su tutti. La mentalità da squadra vincente sembra esser ora arrivata dalle parti di Formello. Il nodo cruciale erano i tanti gol incassati, ora che anche la difesa ha un suo equilibrio l'intera squadra ne risente, in positivo, come è giusto che sia. Ecco perché questa è una vera e propria rivincita di Mister Sarri, che ha convertito tutti, anche i più scettici che con l'applicazione e la giusta dose di "follia" si possono raggiungere grandi obiettivi. Al momento nulla è stato fatto, la Lazio è fuori dalla corsa Champions, ma le ultime giornate hanno rilanciato gli uomini di Sarri. Il calendario poi, da sempre avverso ai biancocelesti, ora sorride. Un impegno a settimana e tempo per preparare la gara, a differenza di Roma e Atalanta, le dirette concorrenti per un posto europeo che hanno ancora la competizione estera. Sarà un finale al cardiopalma, ma la sensazione è che le basi per il futuro siano state poste, ora ci sarà da divertirsi.