Il Messaggero | Luis Alberto, il caso è già rientrato. Cena per smorzare la tensione
Per ora un focolaio è rientrato, con i documenti spediti in fretta e furia al Mago ad Auronzo. Ma il malessere nello spogliatoio sale di giorno in giorno e rischia di diventare un incendio. Il primo a esplodere è Luis Alberto: «C’è un limite oltre il quale la pazienza cessa di essere una virtù», lo sfogo di martedì sera su Instagram con tanto di saluti alla Lazio. E infatti ieri mattina hanno dovuto fermarlo: minacciava di lasciare il ritiro, di tornare nella capitale, alla fine ha saltato solo l’allenamento mattutino. Nel pomeriggio è stato osannato dai tifosi, li ha incantati con un no look di esterno e li omaggiati con gli autografi dopo l’amichevole contro l’NK Bravo. È intervenuto Sarri a placarlo, ha chiamato Lotito e Fabiani all’ora di pranzo per far rientrare subito il caso. Il Mago era furioso perché dopo quasi un mese non aveva ancora messo la firma sul rinnovo sino al 2027 (a 4 milioni coi bonus), accordato a inizio luglio. Il motivo dello stallo era legato alle commissioni (ballavano circa 200mila euro) dell’agente Alfaro, che Lotito - a suo dire - avrebbe ritrattato. Ora è tutto a posto. Giusto o sbagliato che sia, per capire lo sfogo dobbiamo tornare indietro. Più o meno alla fine di aprile, quando la Lazio sta lottando per un posto in Champions e c’è la prima proposta importante dall’Arabia (40 milioni per 5 anni) per Luis Alberto. La Lazio rifiuta, Lotito promette al Mago e al suo entourage di ridiscutere il contratto a fine campionato. E a inizio luglio il patron mantiene la parola e raggiunge l’accordo, conciliando le necessità economiche della Lazio (vedi indice di liquidità) con l’inserimento di alcuni bonus per non far pesare troppo il nuovo stipendio monstre sul bilancio. Poi però scende il silenzio. E l’ufficialità del prolungamento di Pedro fa uscire Luis Alberto allo scoperto. Anche perché gli sceicchi dell’Al-Duhail sono tornati a farsi sotto con 15 milioni l’anno. Ora lo spagnolo non ha più intenzione di aspettare un attimo. E non è il solo.
ALTRI MUGUGNI - A fine giugno Lotito aveva assicurato: «Prima degli acquisti, devo pensare a conservare lo zoccolo duro che ha conquistato il secondo posto, devo blindarlo». Anche Zaccagni aspetta da un anno il prolungamento e Immobile ha bussato per un adeguamento, ma il patron ha rimandato il discorso a fine mercato e ha detto no a Casale e Provedel dopo appena un anno. In tanti mugugnano dentro la Lazio, il mancato arrivo di rinforzi sta aumentando il malcontento. Sarri è insoddisfatto, ma deve dare il buon esempio. Ecco spiegati il discorso motivazionale di ieri mattina con la squadra a cerchio allo Zandegiacomo e anche la cena al Boton d’oro per festeggiare la new entry Castellanos. Poi concesso anche un post-serata di svago al Bucintoro per smorzare qualche tensione di troppo. Il tecnico ha però chiesto alla società un aiuto: vuole una figura di raccordo, ma già basterebbe già l’ufficializzazione del ds Fabiani al suo fianco. Il Messaggero/Alberto Abbate