Il Tempo | Rinascita Lazio
La decidono Pedro e Vecino ma la scossa arriva da Castellanos, Rovella, Guendouzi e Isaksen. All’Olimpico finisce 3-2 per la Lazio, l’Atalanta rinvia i sogni di gloria ma conferma la propria candidatura ai posti della prossima Champions. Sfida avvincente, ben arbitrata dal solito Orsato che tiene la gara in pugno col metro europeo, lasciando giocare il più possibile consentendo a 40.000 tifosi di godersi lo spettacolo. Il caldo estivo finisce per penalizzare di più gli ospiti che avevano avuto un giorno in meno di riposo dopo la trasferta di coppa a Lisbona, anche la banda di Sarri ha accusato la stanchezza dopo una partenza sprint. Stavolta l’aiuto decisivo è arrivato dalla panchina, il 2-0 firmato dall’autorete di De Katelaere su angolo di Luis Alberto e dal primo gol del argentino Castellanos (assist di un Felipe sempre più ombra di se stesso) aveva illuso la Lazio di fare una passeggiata. La traversa colpita da Guendouzi dopo una clamorosa parata di Musso chiude una prima mezz’ora modello passata stagione con Rovella direttore d’orchestra e squadra in controllo totale. La rete del 2-1 al 32’ di Ederson ha riacceso i bergamaschi guidati da Gasperini indemoniato in panchina anche per i continui insulti dello stadio. A inizio ripresa la mossa del Gasp che inserisce Koopmeiners per lo spento Pasalic e la partita gira. La Lazio fatica a uscire, si chiude, entrano Pedro e Vecino per Zaccagni (ko per un colpo alla schiena e lo sfinito Luis Alberto). Non basta, la marea bergamasca colpisce con Kolasinac che fa 2-2 ancora di testa con una difesa laziale disattenta (ingenuo Marusic) al dodicesimo gol subito in otto partite.
Sembra l’inizio della fine, Sarri sgancia dalla panchina anche Kamada, Isaksen e Cataldi, Gasperini risponde con Lookman, Muriel, Bakker e Holm. Ne esce molto meglio la Lazio spinta dall’Olimpico, rialza la testa grazie a Pedro che segna in fuorigioco (annullato) ma riesce a tirare su la squadra di almeno quaranta metri. Due folate di Isaksen sono il preludio al gol della vittoria: sponda di Castellanos e girata in porta di Vecino alla terza rete nelle ultime quattro partite. Al fischio finale può partire la festa per la terza vittoria in campionato che vale un posto a metà classifica oltre al retrogusto dolce che il peggio sia passato. Ora la sosta per inserire ancora meglio i nuovi e recuperare qualche big affaticato come Immobile rimasto in tribuna per un problema ai flessori. Ottima risposta da Castellanos e Rovella oltre che da Sarri (espulso nel corso della ripresa) capace di gestire al meglio le residue energie di un gruppo che era alla settima gara in ventuno giorni . Lo stesso sforzo che attende i biancocelesti alla ripresa: per continuare la rimonta in campionato serve accelerare ma il gol di Pedro mercoledì scorso in Scozia può rappresentare la svolta di una stagione finora tormentata da errori e autolesionismo. Il Tempo/Luigi Salomone