Dopo un mese da incubo, riecco la Lazio. Sarri e la sua squadra tornano a sorridere dopo un inizio di stagione che definire complicato è riduttivo. Tra polemiche, tensioni e risultati molto deludenti. Con il punto più basso toccato sabato scorso, dopo il 2-0 a San Siro con il Milan, con il botta e risposta pubblico tra Lotito e Sarri. Poi il punto di svolta: la vittoria al cardiopalma in Champions in casa del Celtic. E ieri il successo della definitiva ripartenza all’Olimpico contro l’Atalanta, una diretta concorrente per la qualificazione alla prossima Europa. Una vittoria non scontata contro un avversario molto difficile da affrontare. Soprattutto dopo la rimonta dell’Atalanta dal 2-0 iniziale della Lazio, che nel finale trova la forza per segnare il gol del 3-2 con Vecino. Sì, sempre lui. La festa finale della squadra sotto la Nord è il modo migliore per arrivare alla sosta, che consentirà a Sarri di lavorare per curare ciò che non va. Lo spirito, però, sembra essere già guarito. Bisogna andarci piano ma, vista la Lazio in campo nelle ultime partite, le sensazioni sono molto positive. Le paure sono state allontanate, la fiducia è tornata alta. Perfetto il riassunto di Casale: “Ci sono stati tanti colloqui tra di noi, in spogliatoio e con lo staff. Penso che inconsciamente, guardando la scorsa stagione, forse c’è stato un po’ appagamento. Fortunatamente lo abbiamo capito subito e abbiamo cercato di raddrizzare le cose il prima possibile”. Certo è che non bastano due vittorie consecutive, seppur importanti, per decretare le dimissioni del paziente Lazio. Al rientro dalla sosta con il Sassuolo la prova verità. TuttoMercatoWeb/Riccardo Caponetti
CorSera | Lazio, Castellanos euforico
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